Villa di Corlo e il Grasparossa

di Vinogodi 26/11/15
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Villa di Corlo e il Grasparossa

Il nome deriva dalla residenza della cantina, un’antica villa del ‘600, spettacolare, che rimanda straordinariamente a uno Chateau della Gironda. Non è una piccola cantina, Villa di Corlo, ma una importante realtà del modenese con quasi 100 ettari di proprietà, dove 25 ettari sono coltivati a vigneto.

La storia di Villa di Corlo e della famiglia che la generòè quasi secolare ma è solo nel 1998 che viene iniziata la vinificazione delle proprie uve, prima venivano vendute a importanti realtà locali. L’esigenza di vinificare le proprie uve era data proprio dal volere produrre un vino d’eccellenza in un’area che, al tempo, non brillava per voli pindarici sensoriali. Vi fu una svolta tecnica quasi immediata, attuando rese ridicole per la zona, un’igiene di cantina esasperata, tecnologia all’avanguardia, lunghe prese di spuma e - antesignani in loco - vinificazione a freddo: scelte tecniche che, nel tempo, si rivelarono vincenti tanto da annoverare fra i migliori Lambrusco dell’intero distretto. Innovazione e passione sono continuate fino ad oggi con i risultati d’eccellenza che possiamo godere nel bicchiere.

La gamma di vini è ampia e non si limitano al Grasparossa ma anche al Sorbara. Inoltre nella tenuta Ca' Del Vento, sulle alte colline reggiane, vinificano vini da vitigni internazionali dalla splendida personalità.
Splendida pure la loro acetaia.
I vini che secondo me meglio li rappresentano, però, sono quelli derivanti da uve lambrusco grasparossa. Oltre a un golosissimo Lambrusco di Castelvetro Amabile, la sua punta straordinaria è il Corleto.

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