Dom Ruinart 2007: la storia e il presente

di Chiara Giovoni 08/03/19
1813 |
|
Dom Ruinart Assaggi

Sintesi tra uve chardonnay dei villaggi Grand Cru della Côte des Blancs e della Montagne de Reims, una caratterizzata da finezza agrumata ed eleganza, l’altra con la pienezza strutturata e quasi austera.

Nel 1729 Nicolas Ruinart era uno dei tanti business man che si occupava del commercio di tessuti a Reims, trattando tessili dalle Fiandre alla Provenza passando per le sete di Lione e i pregiati tessuti italiani. Tuttavia, la sua passione per il vino lo porta a intraprendere una nuova avventura, acquistando le prime vigne a Sillery e iniziando a produrre champagne, fino a decidere in pochi anni di dedicarsi completamente a questa attività facendo di Ruinart la più antica Maison di Champagne. Il suo ritratto campeggia ancora nel salotto di ingresso della Maison insieme a quello del figlio Claude che nel 1764 acquistò queste terre quando si trovavano addirittura fuori dalle mura esterne della città. Una scelta coraggiosa dettata da un’unica ragione: nel sottosuolo di questi edifici si trovava un tesoro inestimabile, costituito da ben 24 grotte scavate nel gesso collegate da 8 km di gallerie.

Quasi 3 secoli dopo, la Maison Ruinart ha ancora la sua produzione e i suoi uffici dove nacque il sogno di una delle più grandi famiglie della Champagne, che nel 1824 con Jean François Irénée Ruinart ottenne dall’ultimo Re incoronato in champagne Charles X il titolo nobiliare di Vicomte de Brimon, dal nome del villaggio dove sorgevano alcuni vigneti della famiglia. Uno dei suoi figli, Edmond, negli anni ’30 dell’Ottocento decise di viaggiare in Russia e in America espandendo il mercato e lasciando moltissime testimonianze epistolari dello stile di vita del tempo oltre che dell’approccio di marketing che la Maison aveva già adottato. Suo nipote André Ruinart fu l’artefice del successo di Ruinart ed è ancora oggi considerato il pioniere delle strategie di comunicazione della Maison, per via della collaborazione con Alfonse Mucha nel 1896, autore della celeberrima pubblicità dello Champagne che ritrae la dama con la coppa di bollicine e suggella il futuro legame della Maison con l’Arte.

Arrivò la Prima Guerra mondiale e la città di Reims fu distrutta, con la Maison a meno di 1 km del fronte in pessime condizioni, e nel 1918 André morì, lasciando vedova la sua moglie inglese Charlotte.  Fu lei a ricostruire la Maison e le vigne, come altri grandi vedove della Champagne, nonostante la depressione del 1929 e la Seconda Guerra mondiale, riuscendo a traghettare la Maison fino all’avvento del nipote Bertrand Mure. Bertrand nel 1947 prese il comando e iniziò a riportare agli antichi successi il marchio, concentrandosi sullo chardonnay e scegliendo come stile della Maison quello sintetizzato dalla sua celebre citazione “Je veux boire du Ruinart de neuf heures du matin jusqu'à neuf heures le lendemain” (“voglio bere Ruinart dalle 9 del mattino fino alle 9 dell’indomani” ndr).

Uno stile che ancora oggi ispira la produzione della Maison, entrata nel 1963 nell’orbita Moët & Chandon, e attualmente guidata dal bravo e meticoloso Chef des Caves Frédéric Panaïotis, che celebra quest’anno l’esordio sul mercato della sua prima creazione della cuvée de prestige Dom Ruinart, giunta con il 2007 alla sua 25esima edizione. Un’annata speciale pertanto, anche se Frédéric sostiene che è sempre lo stile della Maison che si deve perpetuare nel tempo, ma è stato quindi un onore, oltre che un’eccezionale occasione di approfondimento, poter degustare con lui in anteprima questo champagne.

La degustazione è infatti iniziata con l’assaggio di alcuni vins clair dell’annata 2018, un excursus sulle caratteristiche delle uve chardonnay che la cuvée Dom Ruinart intende sublimare, ovvero le uve dei villaggi Grand Cru della Côte des Blancs e Montagne de Reims. Due anime dello chardonnay, una caratterizzata da finezza agrumata, eleganza minerale e delicatezza floreale, l’altra con la pienezza strutturata e quasi austera che è propria delle uve di Sillery.

Un Dom Ruinart che racconta un’annata 2007 da chardonnay, che ha premiato l’audacia di chi ha saputo decidere il giusto momento della vendemmia, senza attendere, scegliendo di raccogliere a fine agosto, ed evitando così le disastrose piogge che hanno compromesso i pinot noir. A regalargli finezza e allure sono state le cantine di gesso della Maison, dove le bottiglie hanno riposato dieci anni a una profondità fino a 38 metri con temperatura e umidità costante: è qui che il profilo aromatico di Dom Ruinart evolve in una complessità nocciolata quasi tostata, pur senza mai aver visto il legno, anzi con una vinificazione gentilmente riduttiva, che preserva quella freschezza che da sempre lo contraddistingue e lo rende unico.  

Dom Ruinart 2007

97/100 – € 180

Solo uve chardonnay Grand Cru, 75% dalla Côte de Blancs tra Chouilly, Le Mesnil, Oger e Avize e 25% dai villaggi a nord della Montagne de Reims esposti ad est, principalmente da Sillery, per una vendemmia avvenuta precocemente in agosto con alcol potenziale 9,3 e acidità 8,6. Una vinificazione gentile dallo stile riduttive, con svolgimento della malolattica come vuole la Maison.

Ha un profilo luminoso come queste giornate di sole di fine inverno, dove l’aria è intrisa di attesa e un velo quasi fumé solletica le note dei  fiori di biancospino, degli agrumi verdi con il lime e lo yuzu, la susina regina Claudia, le foglie fresche di verbena e il tè verde, lasciando sotteso uno sfondo di pan brioche tostato. Il palato dà immediatamente la scossa gessosa e si rivela allo stesso tempo solido e slanciato, con più sfaccettature e una tessitura dinamica molto elegante. Ancora agli esordi per la sorprendente freschezza, ma già paragonabile per rango e statura ai grandi Chardonnay del mondo francese, segnando ancora una volta una pietra miliare nel percorso della Maison Ruinart.

 “Bravò” allo Chef des Caves Frédéric Panaïotis, che sostiene di aver avuto dalla sua parte una vendemmia che conferma la fortuna degli esordienti, ma noi sappiamo che è il talento che permette di interpretare le annate facendo grandi champagne.

Prodotti Correlati





Editoriale della Settimana

Eventi

Marzo 2024
Do Lu Ma Me Gi Ve Sa
·
·
·
·
·
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
·
·
·
·
·
·

Newsletter

Iscriviti alla Newsletter "DoctorWine" per ricevere aggiornamenti ed essere sempre informato.

CANALE YOUTUBE

I NOSTRI CANALI SOCIAL