Secondo Marco: Personalità “evangelica”

di Riccardo Viscardi 12/01/17
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Personalità

Quando ti imbatti in una cantina bassa e bianca modello mastaba con una grafia molto suggestiva e leggi “Secondo Marco”, l’idea che il proprietario di tutto ciò abbia una personalità particolare ti assale. In questi casi sai già che non ci sono vie di mezzo o andrà tutto bene o tutto malissimo. L’esperienza ti suggerisce e ti ricorda che molti grandi produttori hanno caratteri particolari, e sono accomunati dal fatto di vivere il vino e l’agricoltura con una passione che spesso travalica la ragione o che spesso la accompagna, con un non so che di visionario che ci regala grandi sensazioni.

All’ingresso ci accoglie Marco Speri, un cognome importante nel mondo dell’Amarone.  Il sorriso è accogliente e dopo pochi convenevoli, anche perché il tempo stringe, i treni non aspettano, ci racconta il suo “credo” enologico, la sua visione della Valpolicella. Ed ora si capisce che l’evangelico Secondo Marco non era un caso.  

Una premessa: siamo a Fiumane in via Campolongo, chi ha buona memoria capisce, quindi nel cuore della Valpolicella Classica. Il ragionamento di Marco è semplice ma molto preciso. L’Amarone, come dice la tradizione, è un vino secco, che nacque da una partita di vino che - dimenticata - finì la fermentazione senza zuccheri  mentre il vino di punta della zona, il più pagato e ricercato, era il Recioto. Quindi, al di là degli stili e dei tempi di appassimento delle uve, il prodotto finale deve essere un vino con poco residuo zuccherino.

 


In questa ottica in cantina si procede in maniera molto tradizionale, anche se la tecnologia presente è di primo piano.  Non c’era tempo per vedere il fruttaio ma pazienza. In cantina mi ha colpito vedere i tini troncoconici in acciaio, una soluzione prettamente toscana molto comoda, poi un gran numero di botti in rovere slavo di dimensione tra i 25 e i 40 ettolitri e la presenza di qualche tonneau e barrique. Abbondante anche la presenza del cemento per lo stoccaggio dei vini. Le fermentazioni-macerazioni sono decisamente lunghe con tempi che si aggirano sui 40 giorni mentre poi il vino si tenta di “muoverlo” il meno possibile.

In vigna le scelte sono improntate alla tradizione ma non all’immobilismo e la pergola veronese è stata leggermente modificata con un impianto tipo Y alta onde avere una buona areazione dei grappoli e una copertura fogliare migliore. Un'altra caratteristica è il non rinunciare alla molinara come uva, in piccole percentuale per il contributo all’acidità che sa dare. Per Marco questa è una caratteristica importante per dare bevibilità e freschezza ai suoi vini, Amarone in primis. Infatti lo stile aziendale cerca con attenzione la finezza e l’eleganza piuttosto che la potenza, una scelta originale in questa zona e decisamente controcorrente rispetto alla storia recente dell’Amarone.

In effetti ci riesce proponendo un Amarone molto particolare  che ricorda alcuni grandi classici secchi, ma senza quella tannicità aggressiva qui sostituita da una vena di acidità molto intrigante.

L’azienda è stata fondata nel 2008 che è anche la prima annata prodotta, in quanto i vigneti erano già presenti.

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