Barolo Bricco Rocche, l’anima di Ceretto
Una breve verticale ha dimostrato che nel bicchiere non sentiamo né il Nebbiolo né il Barolo, ma un fazzoletto di terra che rappresenta un’idea precisa di Barolo secondo la famiglia Ceretto.
Siamo ad Alba, nelle Langhe, un rigoglioso territorio costellato di colline, boschi e borghi ospitali, nel 2014 è stato riconosciuto patrimonio mondiale dell’Unesco. Qui i Ceretto hanno scritto una storia di passione, il racconto si snoda tra la cantina, la cucina stellata e l’arte contemporanea. Dal 1930 sono produttori di vino, nel corso degli ultimi 20 anni hanno intrapreso un viaggio per rendere l’agricoltura più sostenibile per l’ambiente, questa strada ha portato a ottenere la certificazione biologica nel 2015.
L’attuale generazione è rappresentata da Lisa, Roberta, Alessandro e Federico i figli di Bruno e Marcello Ceretto, i “Barolo brothers” secondo Wine Spectator. I due sono stati personaggi visionari e un po' folli, che hanno lanciato il cuore oltre l’ostacolo. Selezionare le vigne nelle aree storicamente più valide è stata la loro idea, una rivoluzione, in un’epoca in cui il concetto di cru era sconosciuto. “Il lavoro imbastito dalle generazioni precedenti ha creato un sistema dove la qualità è il motivo di attrazione e di differenziazione – ha affermato Roberta Ceretto -. Le Langhe sono diventate un punto di riferimento per l’enologia italiana e tra i primi ambasciatori delle eccellenze nostrane. Sono un modello di coerenza e progettualità che va oltre il produrre vino, il fil rouge è l’aspirazione a fare sempre meglio e dare sempre più valore all’unicità del territorio. È un lavoro di squadra”. La connessione tra i Ceretto e le Langhe è forte e indissolubile, la storia aziendale e familiare è fortemente radicata. Mario Soldati ha affermato: “Tutto ruota attorno al vino, non sono gli abitanti che monopolizzano un loro prodotto, è il prodotto che monopolizza i suoi abitanti”.
I Ceretto e lo chef Enrico Crippa sono i soci fondatori del ristorante Piazza Duomo, unico tre stelle Michelin in Piemonte. Nel 2005, al piano terra della sede di Piazza Duomo è stato inaugurato il ristorante La Piola. L’ospitalità è declinata su una proposta meno formale e più conviviale, in carta solo i piatti tipici della tradizione piemontese preparati dallo chef Dennis Panzeri con la supervisione di Crippa.
L’attività imprenditoriale della famiglia ha una concezione dinamica, include anche Relanghe, un micro-laboratorio di pasticceria dedicato alla nocciola IGP del Piemonte, la tonda gentile. Le nocciole lavorate provengono da una piantagione di 80 ettari di proprietà e da pochi selezionati conferitori, mani abili le trasformano in torrone, gianduiotti, tartufi dolci e in una torta di nocciole da una ricetta di Enrico Crippa.
I Ceretto sono mecenati, sostengono l’arte, il design e l’architettura, sono convinti che tramite l’ingegno degli artisti sia possibile dar valore a un luogo, tramandare cultura e senso d’impresa, famosa è la Cappella del Barolo, un edificio mai consacrato e realizzato nel 1989 da Sol LeWitt e David Tremlett.
La rassegna “Le grandi famiglie del vino si raccontano”, organizzata dalla Fondazione Italiana Sommelier in Puglia, è stata dedicata alla famiglia iconica delle Langhe con una verticale storica di Bricco Rocche Barolo Docg con le annate 2013-2008-2006-1995-1990, le bottiglie provengono dalla collezione privata e sono ormai introvabili. I cru di Barolo della famiglia sono vinificati nella cantina di Castiglione Faletto, costituita nel 1982, si tratta del più piccolo monopole del Barolo. La cantina è collocata al centro della denominazione, sono vini che armonizzano le caratteristiche principali dell’intero comprensorio, il cerchio va a chiudersi nel bicchiere. La matrice olfattiva è sanguigna e austera, scuote e riempie le narici, la fittezza del tannino dona un sorso vigoroso ma succulento e lungo. Paolo Lauciani, che ha condotto la degustazione, ha spiegato: “Il vino è una sinergia che inizia con la capacità di saper leggere un territorio. Nel bicchiere non sentiremo né il Nebbiolo né il Barolo, ma un fazzoletto di terra che rappresenta un’idea precisa di Barolo secondo la famiglia Ceretto”.
I Ceretto hanno in cantiere l’apertura di un nuovo locale a La Morra e la costruzione di una nuova installazione d’arte moderna a Roero tra le vigne del Blangé. Il progetto è ancora top secret.