Dalla A alla B, Amarone e Brunello

di Sissi Baratella 17/03/20
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Evento Amarone e Brunello Verona 2020 Bottega del vino

Nella storica Bottega del Vino di Verona, luogo di culto del vino a 360°, serata di confronto tra 13 Amarone della Valpolicella e 13 Brunello di Montalcino.

Le Famiglie Storiche, associazione di 13 produttori della Valpolicella nata dal comune intento di valorizzare e diffondere il buon nome dei vini di questa regione nel mondo, festeggiano i loro primi 10 anni di proprietà della Bottega del Vino a Verona. Il locale di via Scudo di Francia 3, passato nelle mani delle Famiglie dal 2010, è una vera istituzione e un tempio per la tradizione culinaria veronese e l’enologia di tutto il mondo.

Il 6 febbraio scorso è stato organizzato “Dalla A alla B”: 13 Amarone della Valpolicella e 13 Brunello di Montalcino. Una serata evento con un confronto amichevole tra due denominazioni italiane che hanno contribuito e contribuiscono tutt’ora a rendere famoso il nome del vino Made in Italy nel mondo.

Due vini completamente diversi, ma ognuno grande a modo suo, si sono raccontati nell’annata 2010 (in realtà tre Amarone erano 2011 e un Brunello era 2008). La 2010 è stata un’annata abbondantemente decantata dalla critica per il Brunello, un po’ più complessa da gestire per i produttori d’Amarone, da cui è comunque scaturito un prodotto di spessore. 

Padrini, rispettivamente per la A e la B, sono stati Marco Aldegheri, presidente Ais Veneto, e Alessandro Regoli, direttore di Wine News. Hanno condotto la serata facendo gli onori di casa il presidente della Bottega, Tiziano Castagnedi, Tenuta Sant’Antonio, e Alberto Zenato, presidente delle Famiglie Storiche. 

In cucina Luca Dalla Via, chef della Bottega, e Alberto Sabatini, ospite toscano, ad animare la cena con piatti della tradizione delle due regioni. Grande nota di merito agli staff di sala e cucina, che hanno gestito sapientemente e a ritmo incalzante un servizio decisamente non facile. 

Il messaggio della serata era chiaro. Bottega del Vino è un luogo di culto del vino a 360°, un luogo di incontro, di scambio e confronto. La sua storicità va inoltre a braccetto con l’innovazione aprendo le porte a culture diverse, siano essi di altre regioni italiane o del mondo. Un luogo unico che deve essere un vanto per Verona e i veronesi. 

Amarone e Brunello inoltre, ribadisco, sono dei porta bandiera, la cui fama non deve temere neanche le recenti minacce della situazione contingente. La loro qualità, ormai conclamata, dovrà fare in modo di mantenere alta la richiesta dei prodotti stessi per esclusività ed eccellenza. L’unione, come si suol dire, fa la forza, e questo ne è un esempio. 

26 vini eccellenti, che ho saputo apprezzare da soli e in accompagnamento ai piatti. 

Per il lato B di questa degustazione ho particolarmente apprezzato Biondi Santi, Casanova di Neri con Tenuta Nuova, Le Potazzine e Caprili con la Riserva AdAlberto, al contempo floreale e balsamico, con una bocca tesa e pulita e un sorso molto persistente. Potente il Brunello di Montalcino Riserva 2008 Poggio di Sotto

Per l’Amarone, ne citerò solo alcuni, a mio avviso in splendida forma l’Amarone Classico 2011 di Guerrieri Rizzardi, Amarone Lilium Est 2010 di Tenute Sant’Antonio, ancora vivo e cremoso l’Amarone Riserva Capitel Monte Olmi 2010 di Tedeschi, mi ha stupida l’Amarone di Allegrini, ancora così fresco e varietale. Qualità molto alta in generale, ne ero incuriosita perché ricordavo un autunno/inverno molto piovoso che ha richiesto particolari attenzioni da parte dei produttori in fase di appassimento. La vita dell’Amarone come vino, è sempre bene ricordarlo, non ha inizio dopo la vendemmia, bensì dopo l’appassimento. 

In un’annata fredda e un po’ complessa freschezza e acidità stanno ripagando nel tempo. 

Una serata unica nel suo genere, dove la curiosità ha regnato sovrana dall’inizio alla fine e di competizione non si è parlato neanche per un attimo. Come è giusto che sia. 

Complimenti dunque a tutti i produttori che elenco e ringrazio… per l’Amarone: le Famiglie Storiche Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre D’Orti, Venturini e Zenato.

E le aziende ospiti del Brunello: le cantine Argiano, Biondi Santi, Casanova di Neri, Caprili, Castello Banfi, Col d’Orcia, Le Potazzine, Le Ragnaie, Mastrojanni, Podere Casisano, Podere San Polo, Poggio di Sotto e Val di Cava.

Amarone della Valpolicella Classico Villa Rizzardi 2011 Guerrieri Rizzardi

93/100 - € 70,00

Da uve corvina 43%, corvinone 31%, rondinella 16% e barbera. Matura per 12 mesi in barrique e 24 mesi in botte da 25hl. Rubino intenso. Al naso profumi di miele e fiori appassiti. Il sorso ricorda aroma di violetta e mora. Finale teso e fresco, ottima lunghezza. 

Bottiglie prodotte: 29.000

Amarone della Valpolicella Classico Riserva Capitel Monte Olmi 2010 Tedeschi

93/100 - € 70,00

Da uve corvina 30%, corvinone 30%, rondinella 30% e uve minori. Matura per 4 anni in botti di rovere. Rubino intenso. Al naso intensi sentori di frutti rossi e neri, maturi, concentrati. Qualche accenno ai frutti rossi disidratati. Bocca anch’essa fruttata, a ricordare una composta di more. Equilibrato e piacevole nella sua persistenza. 

Amarone della Valpolicella Riserva Lilium Est 2010 Tenuta Sant’Antonio 

92/100 - € 100,00

Da uve corvina e corvinone 70%, rondinella 20%, croatina e oseleta. Matura per 3 anni in barrique. Rubino intenso dal cuore impenetrabile. Al naso arrivano sentori di tostatura e resina. Segue poi qualche accenno al sottobosco. In bocca dà il meglio di sé, balsamico e cremoso. Una riserva concentrata e complessa, per le grandi occasioni. 

Amarone della Valpolicella Classico 2010 Allegrini

91/100 - € 65,00

Da uve corvina 45%, corvinone 45%, oseleta 5% e rondinella. Matura in barrique nuove per 18 mesi. Rubino. Al naso ricorda la ciliegia sotto spirito, con qua e là note di cioccolato. La bocca è fresca, verticale e con buona acidità, gli aromi di ciliegia croccante. Inaspettata fragranza, elegante e pulito. 

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