‘A Vita e il rosato che sa di territorio

di Francesco Annibali 27/04/17
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'A Vita e il rosato che sa di territorio

Un rosato calabrese mordente e salato, appena rustico, da uve gaglioppo, dell'azienda 'A Vita.  

“La Calabria non si divide tra nord e sud, ma tra est e ovest. L’economia lungo il Tirreno è più sviluppata grazie all’Autostrada, qui invece è tutto più difficile”, mi dice Francesco De Franco. Francesco guida insieme alla compagna Laura l’azienda ‘A Vita, ‘la vite’ in dialetto locale. Siamo a Cirò Marina, nella denominazione più importante dell’intera regione e in quella che presumibilmente è stata storicamente la prima zona di produzione vinicola dell’intera penisola, grazie agli antichi Greci che approdarono su queste coste.

Ma veniamo a oggi. Se in questi anni il Cirò viene commercializzato soprattutto in versione rossa, la tradizione locale predilige quella rosata, compagna del tutto pasto. Una declinazione di vino che in giro per il mondo è spesso penalizzata da interpretazioni eccessivamente tecniche, con colori giovanili e profumi poco autentici di frutti rossi e tropicali.

La versione di Francesco e Laura non solo non ha assolutamente di tutto ciò, ma si posizione all’estremo opposto: riuscendo ad esprimere, oltre ad una piacevolezza di beva assoluta, anche i lineamenti del territorio di provenienza. Prerogativa esclusiva di poche delle migliori denominazioni in rosa (Bardolino Chiaretto, Cerasuolo d'Abruzzo e pochi altri) dell’intera penisola.

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