Censuré di Château des Sarrins, della Provenza ma bianco
Nome creato apposta per incuriosire: Censuré Blanc Secret 2015 Château des Sarrins. Bianco provenzale da uve rolle, ma non nella denominazione Côtes-de-Provence.
Se c’è una zona vinicola francese che ispira poco gli appassionati italiani (Bandol a parte), quella è la Provenza. Turismo a parte: inaugurato cinquanta anni fa da una testimonial di un certo successo di nome Brigitte Bardot, tuttora riesce a conciliare numeri impressionanti con un target elevato.
La Provenza disseta ogni anno i visitatori con quantità enormi di rosati dal rapporto qualità/prezzo alquanto discutibile, che in parte adombrano le poche chicche della tipologia. Ma si sa, ci sono vini dove conta il profumo, altri il gusto, e altri ancora il colore. E poi chi è in vacanza non ha voglia di guardare al centesimo. C’è di peggio: nella Côtes-de-Provence i bianchi sono considerati, in linea del tutto generale, addirittura meno interessanti dei rosati. Il problema? L’acidità.
Però aspettate un attimo. Il vino di oggi, da uve rolle in purezza, è una bella espressione di bianco mediterraneo. Questo Censuré presenta un certo residuo zuccherino, motivo per il quale non ha ottenuto la Aoc Côtes de Provence, ed è stato chiamato in modo così ruffiano. Un vino esecutivamente molto curato, che tradisce un manico di prim’ordine: lo Château des Sarrins è di proprietà di Bruno Paillard, ovvero Champagne top.
L’azienda, come molte in Provenza dove il Maestrale garantisce il clima asciutto, è a conduzione biologica.
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Censuré Blanc Secret 2015
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Château des Sarrins | 18/09/17 | Francesco Annibali |
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