La nostra Borgogna

di Daniele Cernilli 18/03/19
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Langhe

Hanno una certa eleganza, carattere, deliziosa bevibilità e una struttura non eccessiva. Sono certi rossi da nebbiolo prodotti più a nord delle Langhe.

Ultimamente mi viene spesso in mente che se proprio dobbiamo cercare un equivalente enologico dei migliori vini di Borgogna in Italia non è detto che lo si debba fare con i nostri Pinot Nero. Ce ne sono di ottimi anche da noi, per carità, ma è difficile che riescano a replicare quei caratteri di eleganza e di complessità che rendono inimitabili alcuni grandi rossi borgognoni. E forse è giusto così.

Se invece facciamo un salto logico, e anche organolettico, complice forse anche il cambiamento climatico al quale stiamo assistendo, potremmo dirigere la nostra attenzione su altre zone, altri vini, magari ottenuti persino con altri vitigni.

Mi riferisco in particolare a certi rossi da uve nebbiolo che vengono prodotti in zone più settentrionali delle classiche Langhe. Penso a vini come alcuni Gattinara, non ultimo quello di Nervi, azienda rilevata di recente nientemeno che da Roberto Conterno. Ma anche quelli di Antoniolo, di Paride Iaretti e persino alcune ottime riserve di Travaglini. Penso ai Ghemme della Torraccia del Piantavigna, di Paride Chiovini e di Valle Roncati. Ai Lessona di Sella e di Villa Guelpa. Al Boca Le Piane di Christoph Kunzli, al Carema di Ferrando, e anche ad alcuni Valtellina, come il Grumello Buon Consiglio di Arpepe o il Sassella Grisone di Alfio Mozzi.

Sono ovviamente diversi dai Gevrey Chambertin o dai Vosne Romanèe più celebrati, ma hanno con quei vini una certa affinità. Magari presentano talvolta dei tannini un po’ più ruvidi, come è logico che sia. Ma possiedono una certa eleganza, hanno carattere, deliziosa bevibilità e una struttura non eccessiva. Sono più agili dei loro cugini langaroli, ma spesso altrettanto longevi e negli ultimi anni sono nettamente migliorati rispetto ai decenni passati.

Ecco, io credo che potrebbero essere loro la risposta italiana a quei grandi vini francesi, ormai quasi inavvicinabili per i prezzi che stanno spuntando ultimamente. Sta di fatto che ne ho sempre di più nella mia personalissima cantina, e la cosa non mi dispiace neanche un po’.





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