Flora Restaurant: grande cucina nel fascino della Dolce Vita

di Katiuscia Rotoloni 05/12/17
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Flora Restaurant: grande cucina nel fascino della Dolce Vita

Inaugurato il nuovo ristorante Flora all'interno dell'omonimo Grand Hotel Marriott: l'ottima squadra selezionata - l'Executive Chef Raffaele de Mase, il Pastry Chef Baptiste Foronda e  la Restaurant Manager Antonella Cardella - ha dimostrato di saperci fare.

Siamo al Rome Marriott Grand Hotel Flora, la suggestiva struttura alberghiera che domina Via Veneto, strada resa famosa dalle serate e dai personaggi della Dolce Vita e raccontata nel celebre capolavoro felliniano. Nell’elegante edificio in stile Liberty che ha ospitato nomi importanti come Richard Nixon, Paul Getty, Christian Barnard, Joan Crawford, Cassius Clay e lo stesso Federico Fellini, dopo una lunga ristrutturazione effettuata dall’architetto Stefano Mantovani con il contributo del light designer Filippo Cannata, è stato presentato alla stampa il  nuovo ristorante Flora  con un aperitivo tra i divanetti nel dehors a base di sfiziosi finger food innaffiati da Jacquesson 740, seguito da  una cena in grande stile nell’ampia e rilassante sala dai toni verdi e panna tra marmi e luci soffuse.

Ideatore di questo progetto è Maurizio Cortese, CEO della Cortese Way e direttore del Consorzio della Pasta di Gragnano, il quale, girando tutto il mondo, ha acquisito le conoscenze necessarie da mettere al servizio dei suoi clienti, ritenendo che i ristoranti d’albergo debbano essere luoghi di ritrovo per pranzi, cene, aperitivi, fino al tè delle cinque.
Per questa nuova sfida si è avvalso di grandi professionisti, fortemente convinto che “una squadra di calcio per essere vincente deve avere un portiere e un centravanti forti su cui puntare”. Nel creare il suo team ha quindi scelto, nel ruolo di Executive Chef, Raffaele de Mas e, napoletano di nascita e romano d’adozione con alle spalle importanti esperienze al fianco di Heinz Beck, Salvatore Bianco, Ludovico D’Urso e Michelino Gioia.  Seguendo la sua filosofia culinaria, "tre" è il numero perfetto di ingredienti che accompagna la maggior parte dei piatti presenti nella carta del ristorante Flora, dove il suo stile mediterraneo tiene d’occhio le novità e le tendenze internazionali. Nelle ricette, inoltre, pone sempre una grande attenzione alla scelta delle materie prime, per lo più italiane, sempre di straordinaria qualità e stagionali.

Ho apprezzato molto questa essenzialità, giocata su consistenze e sapori e ben lontana dalla banalità, che ho trovato subito nell’ottima entrée “Radici”, dove sedano rapa, topinambur e polvere di funghi porcini si rincorrono in bocca e preparano il palato al successivo “Calamaro, piedino di maialino, zucca, nero di seppia e aria al lime”. Poi il “Tortello di anatra arrosto, spuma di pecorino e polvere di cipolla”, realizzato con una pasta all’uovo fatta in casa dalla perfetta consistenza, ha dimostrato la grande perizia dello Chef nell’armonizzare elementi dal carattere deciso . Di contro non ho apprezzato particolarmente l’"Ombrina, crema di sedano rapa, pane agli agrumi e ostrica liquida", perfetta negli accostamenti, ma un po’ avanti nella cottura (non amo il pesce che, a mio parere, ha superato il punto di cottura ottimale).

La Restaurant Manager Antonella Cardella, che vanta un’importante esperienza internazionale in sala e come sommelier, ha scelto per l’abbinamento sui primi due piatti Qudì Verdicchio Classico Superiore 2015 di Roberto Venturi, dopo un Pinot Nero (borgognone) 2014 di David Moreau che si è sposato egregiamente con il tortello di anatra. Con l’ombrina è stato servito Sogno di Rivolta 2015 di Fattoria La Rivolta, un beneventano bianco da tre vitigni autoctoni: falanghina, fiano, greco. Tutti i vini provengono dalla carta curata personalmente dalla stessa Antonella, che, grazie a un certosino lavoro di ricerca, ha inserito accanto ai grandi classici molti ottimi produttori meno conosciuti con l’idea che il cliente vada incuriosito e, se lo desidera, indirizzato nella scoperta. L’offerta è ricca e ben articolata, spazia dalle tante etichette italiane , Toscana in testa, a referenze di Francia e Germania per onorare due sue grandi passioni, Champagne e Riesling . Interessante l’offerta dei distillati.

Il Pastry Chef Baptiste Foronda , giovane talento della pasticceria d’Oltralpe, ha pensato ai dolci, a cominciare da “Consistenze di latte, dacquoise di noci pecan e croccante di cioccolato” servito in pozione mignon come fresco e graditissimo pre dessert.  A seguire  “Millefoglie, passion fruit, vaniglia” con un gelato al mango veramente ben fatto, tutto accompagnato da una piacevole chicca, lo spumante moscato dolce Regina di Felicità della Cantina Baricchi. Per completare quest’angolo di dolcezza è stato servito un assortimento di piccola pasticceria.

Alla fine della serata, la squadra ha effettivamente dimostrato di saper lavorare ad alti livelli e ci ha fatto pensare che la Dolce Vita al Flora continuerà.

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