Tempura di gamberoni

di Stefania Vinciguerra 06/07/19
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tempura di gamberoni Grave di Stecca 2014 Nino Franco

La tempura si presenta con una panatura leggera e croccante. Quella di gamberoni è perfetta da abbinare al Grave di Stecca Nino Franco.

La tempura è la frittura realizzata secondo la tradizione giapponese. Il segreto consiste nel setacciare insieme farina 00 e farina di riso e aggiungere acqua frizzante - rende la pastella più spumosa - molto fredda, lasciata in freezer una decina di minuti, e poi anche ghiaccio: è la differenza di temperatura tra l'olio bollente e la pastella ghiacciata che "sigilla" il gambero all'interno, lasciando la panatura più croccante e la carne più tenera.

Ingredienti per 4 persone:

16 gamberoni, 160 ml acqua frizzante fredda, 70 g farina 00, 70 g farina di riso, olio di semi di arachide quanto basta, sale, cubetti di ghiaccio.

Preparazione:

Tenere i gamberoni in frigorifero fino all'ultimo momento. 

Lavarli e asciugarli. Pulirli privandoli della testa e del carapace ma lasciando la coda all'estremità. Fare una piccola incisione sul corpo con un coltellino affilato per evitare che si arriccino durante la cottura.

Setacciare le due farine in una ciotola e aggiungere lentamente l'acqua frizzante gelata mescolando con la frusta in continuazione, per evitare la formazione di grumi.

Nel frattempo scaldare l'olio in un tegame dai bordi alti fino a 180°C.

Aggiungere alla pastella qualche cubetto di ghiaccio per mantenere la temperatura molto bassa.

Immergere completamente i gamberoni nella pastella e poi calarli nell'olio, per la frittura immediata, finché la panatura non sarà dorata.

Estrarli dall'olio e lasciarli asciugare sulla carta per fritti.

Salare al momento di servire, accompagnando a piacere con varie salse.

Vino in abbinamento:

(a cura di Stefania Vinciguerra)

Grave di Stecca 2014 Nino Franco

Giallo paglierino, brillante, con perlage fine e continuo. Spettro olfattivo complesso, con note di pietra focaia, frutta matura, erbe aromatiche, cenni agrumati e floreali. All’assaggio è secco, ma cremoso, teso e sensuale, dal finale setoso e persistente. 

Zona di produzione: un vigneto di antiche origini, denominato “Grave di Stecca”, un clos sulle pendici delle Prealpi e ubicato a pochi passi dal centro di Valdobbiadene. Esposto a sud, e in parte schermato da un ampio parco, gode di un particolare microclima.

Vitigni: 100% glera.

Tecnica di produzione: ottenuto con la seconda fermentazione in autoclave, metodo Charmat.

Tipologia: Brut (7 g/l)

Temperatura di servizio: 6-8° C.

Abbinamenti consigliati: da sorseggiare come aperitivo e da godere a tutto pasto. Ottimo abbinamento con prosciutto, frutti di mare, fish & chips e tempura di gamberi e verdure.

QUESTA RICETTA È OFFERTA DA NINO FRANCO

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