Bellenda presenta Dolada

di Marketing & Advertising 16/12/20
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Ristorante Amico Bellenda presenta Dolada dal 1921

Le aziende vinicole abbracciano i ristoranti. Per la rubrica “Ristorante amico”, un produttore presenta uno dei suoi ristoranti preferiti, che a sua volta propone una ricetta in abbinamento a un suo vino.

Se arrivi a Plois d’Alpago non ci arrivi solo per la bellezza incontaminata di questi luoghi, circondati da montagne aspre e selvagge con panorami che sospendono il respiro, ci arrivi per andare al ristorante Dolada

Esiste dal 1921 questo vecchio e affascinante casolare dotato di sette camere e ristorante: e quando varchi la porta di ingresso comprendi gli anni di studio e ricerca della famiglia De Prà, con Rossana Roma, signora dell’accoglienza e grandissimo esempio di gestione della sala in maniera impeccabile, Enzo De Prà chef che ha reso famoso questo luogo e la sua cucina in tutto il mondo, insegnando a tantissimi ragazzi e ragazze uno dei mestieri più faticosi del mondo, conquistando e conservando la stella Michelin ininterrottamente da cinquant’anni, unico ristorante in Italia.

Oggi i figli hanno ereditato questo sapere. Tradizione e innovazione si respirano nelle sale dove oggetti di design si accostano perfettamente a elementi di arredo del passato. Tutto convive armonicamente senza peso ed è proprio questa leggerezza a farti star bene e godere del momento culinario: Benedetta è brava maître di sala e il fratello chef Riccardo ha sapientemente raccolto gli insegnamenti del padre aggiungendo personalità e capacità indiscutibili a ricette fortemente legate al territorio. Destruttura e riassembla i migliori piatti della tradizione veneta e bellunese dandogli nuova natura, mantenendone inalterate tipicità e storia. Da non perdere i menu degustazione dei grandi classici e dell’Alpago.

La ricetta proposta da Riccardo in abbinamento al Sei Uno Prosecco Superiore è sicuramente uno dei suoi piatti più goduriosi.

La ricetta proposta:

Riso in zucca

Ingredienti per 6-8 persone

500 g di riso Carnaroli; brodo vegetale (circa il doppio del riso); 90 g Sei Uno Prosecco Superiore: 60 per sfumare il riso, 30 per mantecarlo; 80 g Parmigiano reggiano grattugiato; 1 zucca intera: l’esterno come contenitore, 200 g di polpa per il risotto; verdure miste: cipollotto, carotine ecc.; 80 g burro di malga; 40 g scalogno: 20 per tostare il riso, 20 per mantecare; 7 g sale; 1 g pepe.

Preparazione:

Per prima cosa preparare o scaldare il brodo e tenerlo a portata di mano, nel frattempo tagliare solo la parte superiore della zucca e svuotala dall’alto. 

Prendere poi una casseruola e tostare bene il riso, poi sfumalo con il Sei Uno Prosecco Superiore. Nel frattempo, tagliare a tocchetti la zucca e le altre verdure e unirle al riso assieme ad un filo d’olio d’oliva extra vergine. 

Lasciar rosolare il tutto e successivamente aggiungere il brodo caldo per dare inizio alla cottura del riso, ci vorranno all’incirca 13 minuti. 

Una volta pronto, unire il formaggio, il burro e il Sei Uno Prosecco Superiore, e amalgamare il tutto, facendo attenzione che non sia troppo denso. 

Per un impiattamento d’effetto versare il riso direttamente nella zucca che era stata privata della polpa.

Il vino in abbinamento:

Sei Uno Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Extra Brut Rive di Carpesica Bellenda

Paglierino dorato con spuma candida. Il profumo ricorda la mela renetta e la nocciola appena sbucciata con sentori di rosmarino e menta. Al palato è netto e croccante, pulito e persistente, in ottima corrispondenza con il profumo. Le sue caratteristiche di struttura ne consentono un’ottima evoluzione nei due anni successivi alla sboccatura. Ben conservato evolve raggiungendo una buona complessità sia al naso che in bocca nei 5 anni successivi alla sboccatura.

Zona di produzione: la zona di Carpesica con giacitura sud-sud ovest. Il suolo è argilloso calcareo, ricco dei residui di morena glaciale dell’antico ghiacciaio del Piave che scendeva dalla sella del Fadalto tra il monte Pizzoc e il monte Visentin. L’altitudine media è di 180 metri. Il clima è temperato, con inverni freddi ed estati calde ma con buona ventilazione, non afose. Notevole è l’escursione termica, specialmente nel periodo estivo.

Vitigno: 100% glera. Il sistema di allevamento è misto, Sylvoz e Cappuccina, con una densità di impianto media di 4000 piante per ettaro.

Vendemmia: nella seconda metà di settembre con una resa media è di 80 hl/ha.

Vinificazione: diraspatura e successiva pressatura soffice. Decantazione statica del mosto e successiva fermentazione in acciaio a 18-20 °C. Affinamento su fecce fini. Spumantizzazione con fermentazione in bottiglia (metodo classico) per 13 mesi. Sboccatura e ricolmatura con minimo dosaggio. Successivo affinamento in bottiglia per un minimo di 6 mesi prima della vendita.

Gradazione alcolica: 11,64% vol.

Temperatura di servizio: 6-8 °C in calice ampio da Prosecco.

Abbinamenti consigliati: perfetto come accompagnamento ad antipasti e piatti a base di pesce e verdure.

Curiosità: il nome di questo vino ha origine nel fatto che la prima annata prodotta è stata riservata alla famiglia per celebrare un evento del 1961.

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