La quinta Guida Essenziale ai Vini d’Italia

di Daniele Cernilli 27/08/18
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Quinta Edizione Guida Essenziale ai Vini d'Italia 2019 di Daniele Cernilli DoctorWine

Sta per andare in stampa la 5a edizione della nostra Guida Essenziale ai Vini d’Italia, che sarà presentata a Milano domenica 14 ottobre e a Roma domenica 21.

Mentre vi scrivo interrompo per qualche minuto la correzione delle bozze della quinta edizione della nostra Guida Essenziale ai Vini d’Italia, che andrà in stampa fra qualche giorno. Ci sarà l’edizione italiana, come sempre, poi quella inglese e da quest’anno anche quella in tedesco. Sarà presentata a Milano domenica 14 ottobre, con replica a Roma il 21 e sono previste anche le presentazioni in Germania, a Monaco, poi a Londra e negli Stati Uniti, probabilmente a Los Angeles.

Per il sottoscritto rappresenterà la trentesima uscita. Furono 24 con il Gambero Rosso, una con Bibenda e ora cinque con DoctorWine. Tutto iniziò nella primavera del 1987 e, con la sola eccezione del 2012 e del 2013, le mie estati sono state sempre dedicate al lavoro redazionale e alla realizzazione di una guida dei vini. Un esercizio che va molto al di là della semplice pratica del giudizio, ma che prevede un lavoro di coordinamento di molti collaboratori e una certa praticaccia di carattere redazionale, la cosiddetta “macchina”, come si chiama in gergo giornalistico. È ovvio che il lavoro non può essere svolto da una sola persona e anche se, come molti di voi sanno, io “ci metto la faccia”, anche sulla copertina, ci sono molte persone che lavorano con me. A partire da Stefania Vinciguerra, che è capo redattore, e a Iolanda Maggio, che fa la segretaria di redazione e inoltre traduce in inglese buona parte della guida. Poi Stefania Serra, che è la nostra grafica e che impagina e inserisce le correzioni, e che facciamo disperare. Quindi i vice curatori della guida Riccardo Viscardi e Dario Cappelloni, che hanno scritto molte schede e che hanno girato l’Italia assaggiando e incontrando un sacco di produttori, visitando aziende, partecipando a fiere e manifestazioni. Poi c’è mia moglie Marina Thompson, che si occupa dell’edizione inglese e dell’organizzazione delle presentazioni, coadiuvata da Elisabetta Solinas, indefessamente impegnata nonostante il pancione e il nuovo bimbo, nato il 13 agosto (a proposito, ulteriori auguri da tutti noi!).

Infine i collaboratori. Tutti gli altri, che troverete nominati nel colophon della guida e che qui ringrazio in blocco. Persone competenti e “per bene”, che non sfruttano l’eventuale rendita di posizione che deriva dal fatto di partecipare a questo lavoro e di giudicare vini e cantine, e che si comportano più da appassionati che da accigliati censori o da teorizzatori di strane ideologie su tecniche di produzione enologiche o viticole. A loro, a noi, basta che un vino sia rappresentativo del suo territorio, della sua tipologia, che sia frutto di una vitienologia rispettosa dell’ambiente, e che sia “buono”, che vuol dire piacevole, comprensibile, appagante, emozionante e ben eseguito sotto il profilo tecnico. È meno importante che il produttore sia carismatico, simpatico, “personaggio”.

Sono i vini che prendiamo in considerazione, non ci permettiamo di giudicare le persone, cosa ben più difficile e questione che, avendo per anni fatto l’insegnante, credo di avere approfondito a sufficienza da cercare di evitarla. Poi, è vero, ci sono anche alcuni produttori, alcune persone, che, per lunga frequentazione, sono anche diventate amiche. Ma questo è paradossalmente un motivo di più per essere attenti e persino severi con i loro vini, proprio perché il rischio dell’eccessiva benevolenza, della cosiddetta “comprensione storica”, è dietro l’angolo.

Detto questo devo confessare che essere arrivati alla quinta edizione sorprende me per primo. In un periodo nel quale l’editoria cartacea è in crisi, le guide dei vini non hanno più l’impatto e l’incisività di un tempo, noi siamo in controtendenza e ogni anno vendiamo qualche copia in più. Non solo in libreria, ovviamente. Oggi alcune enoteche vendono più guide della Feltrinelli, tanto per fare un esempio. Ma ormai viaggiamo ben sopra le diecimila copie all’anno e puntiamo alle quindicimila quest’anno, e sono numeri di tutto rispetto con i tempi che corrono.

I contenuti che proponiamo sono dignitosi e spero affidabili, come è del resto nelle nostre intenzioni. Cerchiamo di dare notizie, di realizzare piccole introduzioni a ogni cantina che rappresentino dei piccoli cammei, e che invoglino i lettori ad andarle a visitare. Tra l’altro in molti casi ci sono agriturismi, persino dei veri relais di campagna fra le vigne, oltre che punti di vendita diretta di vini e di altri prodotti. Posti bellissimi, con persone disponibili e autentiche ad accogliere i visitatori. Gente che vive la propria professione con entusiasmo e passione.

Di tutto questo, dei loro vini, dei loro sforzi per far bene, cerchiamo di dar conto, senza esagerare in terminologie astruse e provando a raccontare e a coinvolgere curiosi e appassionati. Se abbiamo tutti noi un compito è solo questo.

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Arriva la Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2019 12/09/2018 Redazione Wine world news




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