Largo ai Vignaioli di San Miniato

di Stefania Vinciguerra 07/02/17
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Largo ai Vignaioli di San Miniato

Tutti pensiamo di conoscere la Toscana del vino, ma poi si scoprono "angoletti" meno noti che offrono comunque esperienze interessanti. È il caso della zona di San Miniato in provincia di Pisa, circa a metà strada tra Pisa e Firenze. Zona ricca già in epoca etrusco-romana, divenne un centro importante in epoca medievale e la sua importanza continuò a crescere fino all'Ottocentro, quando cominciò un lento declino e ridimensionamento della città. Se oggi San Miniato è conosciuta, forse è più per il suo splendido tartufo bianco o per lo zafferano che non per le sue vestigia storiche, che pur ci sono. E trovandosi circondata da colline, è inevitabile che ci sia anche una produzione vinicola e oleicola di qualità.

I sei produttori della zona qualche anno fa si sono riuniti nell'associazione Vignaioli di San Miniato  che si è presentata la settimana scorsa a Firenze, in una sede indovinata: il MaMa Florence, spazio culinario ideato da Filippo Bortolotta dove si svolgono corsi di cucina e si ospitano eventi conviviali come questo. La particolarità del posto è che permette agli organizzatori di impadronirsi del campo ed è quanto hanno fatto portando lo chef Paolo Fiaschi  del ristorante sanminiatese Papaveri e Papere, che si è rivelato un ottimo interprete delle materie prime e dei piatti tipici locali, nonché esaltatore dei vini abbinati.

La serata si è aperta con la presentazione dell'associazione da parte del presidente Leonardo Beconcini dell'azienda Pietro Beconcini Agricola  che ha introdotto anche le altre aziende associate: Agrisole, La Selva Cosimo Maria Masini, Tenuta di Cusignano,  Tenuta di Montalto e Fattoria di Sassolo,  quindi si è dato il via al banco d'assaggio, con i produttori a spiegare volenterosi territori, vigneti, cantine e filosofie produttive.

"Intento dei Vignaioli di San Miniato è quello di perseguire linee guida similari, attraverso le quali lavorare fianco a fianco per ottenere la migliore qualità, prendersi cura del loro territorio e rispettare la salute dei consumatori - è quanto dichiarato -. È per questo che, comun denominatore, ci sarà a breve la certificazione biologica per tutti gli associati , alcuni già bio, altri in conversione". Per dare ancora più forza a questa appartenenza, dal 2018 su ogni bottiglia prodotta dagli associati verrà apposto un bollino identificativo.

Ho riscontrato un buon livello dei vini prodotti e un grosso entusiasmo da parte dei produttori. L'unica cosa che forse potrebbe creare dei problemi ad individuare con sicurezza l'identità territoriale è la grande varietà di uve coltivate, senza che nessuna sia proprio distintiva della zona. Ovviamente la parte del leone spetta sangiovese, non solo perché ci troviamo in Toscana, ma anche perché ci troviamo nella zona Docg del Chianti. Ci sono poi molti autoctoni come malvasia nera, canaiolo, colorino, trebbiano, malvasia bianca, san colombano, canaiolo rosa e sanforte, ma non mancano varietà alloctone quali cabernet, merlot e syrah. C'è poi la particolarissima presenza di tempranillo, che sembra dovuta agli antichi viaggi dei pellegrini sulla Francigena, via che tocca proprio San Miniato.

Staremo a vedere se questa gran varietà non faccia correre il rischio di "perdersi" un po'. Ma devo dire che passione, ricerca, sperimentazione, conoscenza, desiderio di migliorarsi sono tutte caratteristiche che ho riscontrato nei giovani produttori presenti.

E questa è forse la cosa più importante.

 

Questo il menù proposto per far gustare i vini di San Miniato:

Finger food: Tris di fegatini poche, Terrina con gelatina al vinsanto, Bliny al cavolo nero con mousse di fegatini; "Che cavolo vuoi?" Budino di cavolfiore, Crumble al cavolo nero, Cavolo romanesco e Cavolo verza; Tuscan Tacos con lonzino di maiale e insalata di pomodori; Tartara di fassona con crumble al pomodoro secco.

A tavola: 

  • Insalata di stinco
  • Risotto con barbabietole, ginger e mousse di formaggi erborinati
  • Guancia brasata al vino rosso con cavolo verza saltato e salsa al sedano rapa
  • Cannolo di cialda di farina di mandorle con crema al mascarpone, riduzione di salsa al caffè e frutti di bosco




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