2021: la nuova annata di Conegliano Valdobbiadene

di Sissi Baratella 03/06/22
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Valdobbiadene Vigneti di Prosecco Le Volpere

Il Prosecco Superiore Docg prodotto nel comprensorio di Conegliano Valdobbiadene, sulle colline Patrimonio Unesco, esce vincente dalla vendemmia 2021, come dimostrano gli assaggi realizzati adesso che i vini sono pronti.

Patrimonio Unesco, culla del Prosecco e della Glera. Impervio territorio di collina dalla storia millenaria con testimonianze di viticoltura accertate a partire dal 1300, le prime riguardanti la Glera (allora uva Prosecco) datate 1800. Dopo il 1930 la vocazione alla viticoltura si palesa dedicando oltre il 70% del territorio a questa pratica, interessata a sua volta per oltre il 60% dal Prosecco. 

Oggi sono 8.712 gli ettari di vigna (blocco di impianto dal 2019 al 2023), 104,7 milioni di bottiglie certificate e “fascettate”. Sto parlando delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, luogo di produzione del Prosecco Superiore Docg Conegliano Valdobbiadene. Una delle due Docg per la produzione del cosiddetto Prosecco di collina. “Creato dalla natura, plasmato dall’uomo”, così descrive il territorio Diego Tomasi, nuovo direttore del Consorzio, consacrandolo a pieno titolo a “terroir”. 

Il Prosecco è un vino prevalentemente da uve Glera, per un minimo dell’85%, autoctona e a maturazione tardiva, ama gli sbalzi termici in autunno per garantire la maturazione aromatica. La conformazione del territorio con le pre-Alpi alle spalle aiuta parecchio in questo. Il Prosecco inoltre è prevalentemente da rifermentazione in autoclave, metodo Charmat-Martinotti. Con sosta sui lieviti di circa 4 mesi, Charmat medio-lungo. 

Un prodotto famoso in tutto il mondo per la sua dolcezza, a partire dai profumi, delicati e espressivi; per i suoi dosaggi tradizionalmente molto morbidi, anche se la tendenza sta cambiando un po’ per assecondare il mercato verso gusto più secchi, un po’ per assecondare il cambiamento climatico che comporta una diversa ricerca di equilibrio. Caratterizzato per la sua immediatezza nella beva, complice anche una tecnica di produzione che in pochi mesi presenta sul mercato un prodotto pronto, di facile comprensione ma non per questo banale. Dalla versione spumante possiamo spingerci verso bevute più estreme con il fondo, il Sui Lieviti. Un docg a tutti gli effetti che però non viene mai sboccato, quindi torbido, e i cui zuccheri vengono tutti fermentati; l’antenato più anziano del Prosecco, quando ancora non esisteva l’autoclave, in realtà oggi, da “vino dei nostri nonni”, è sempre più popolare tra i giovani. 

Sempre degno di nota è il ruolo del Superiore di Cartizze, questo Prosecco figlio dei 107 ettari della collina di Cartizze che gioca una partita tutta sua. I numeri parlano chiaro, di Cartizze non ne avanza mai una bottiglia e la percezione da parte del consumatore è ottima, tanto da attribuirgli un valore economico più alto e una collocazione gastronomica su tavole importanti. Aspetti del tutto meritati. 

Come sta cambiando il clima sulle colline di Conegliano e Valdobbiadene? 

In generale ciò che si teme maggiormente sono senza dubbio i fenomeni estremi, l’aumento delle temperature è costante di anno in anno, ma ciò che è altrettanto devastante sono fenomeni violenti come tempeste, repentini abbassamenti di temperatura (le famose gelate tardive), bombe d’acqua o estrema e prolungata siccità. Il ruolo di queste colline nel combattere il cambio climatico è determinante. 

La posizione e la conformazione di questo territorio sono ancora un irrinunciabile punto di forza, l’attitudine della Glera a maturazioni tardive è una caratteristica fondamentale anche in quelle annate dove il germogliamento è anticipato. I suoli di origine sedimentaria, dalle nature leggermente diverse, fanno fronte alle problematiche e contribuiscono alla caratterizzazione dei vini. Quelli marnosi trattengono l’acqua grazie alla maggiore presenza di argilla; i conglomerati ricchi in sostanza marina presentano sostanza organica in superficie, utile per gli apparati radicali più a angolo retto; quelli morenici, per la presenza di ghiaia e ciottoli, sono quelli che soffrono maggiormente la siccità, godono però del fresco che scende dalle Alpi.  

La vendemmia in uscita: 2021

Fatte le dovute premesse, e un ripassino che non guasta mai, non resta che domandarsi come è andata la scorsa vendemmia… 2021, è o non è stata un’ottima annata?

Pare proprio che questa 2021 sia un’annata molto buona, sia sulla carta che nel calice, ecco perché ne parliamo solo ora, quando i vini sono pronti per essere assaggiati. 

Il clima potremmo tuttavia definirlo tormentato, con un maggio piovoso e freddo a cui è seguita un’estate calda e secca specialmente per il mese di giugno. Luglio e agosto caratterizzati tutto sommato da equilibrio tra le temperature del giorno e della notte. Le basse temperature non sempre nuocciono, anzi! Nota tecnica (positiva): le basse temperature scongiurano il proliferare della peronospora, nel 2021 basse temperature ci sono state sia in tempo di fioritura che in tempo di vendemmia. La maturazione è stata lunga, lenta e graduale; garantendo aromi e profumi, buon contenuto in zuccheri e acidità interessanti. Un’annata nella norma, o quanto meno in quella che dovrebbe essere la regola. Avercene di 2021!

Conosciamo Le Volpere

Alla scoperta della 2021 ne ho approfittato per conoscere anche una nuova realtà produttiva, nuova per me e nuova un po’ per tutti in quanto nata nel 2009. In realtà la storia di famiglia dei fratelli Matteo e Luca De Rosso in campo vitivinicolo è datata 5 generazioni, ma solo dal 2009 iniziano a vinificare le proprie uve sotto il nome de Le Volpere. Questi ragazzi sono testimonianza di quello che sta succedendo sul territorio, quando dagli anni ’80 in poi molti viticoltori sono diventati anche piccoli produttori di vino. Le Volpere ha un’immagine pulita, moderna e al contempo autentica. Il loro claim è Viticoltori di Pendio, giusto per mettere in chiaro che lavorare 11 ettari, su 15 appezzamenti diversi in collina non è un gioco da ragazzi. 

La cantina dal 2022 diventa anche attiva a tutti gli effetti in termini di enoturismo potendo accogliere gli avventori nella nuova, moderna e accogliente sala degustazione. Anche per loro il 2021 ha dato ottimi frutti, ma qui vi riporto la degustazione di un 2020 Rive di Pramaor Còl Miliane Valdobbiadene Prosecco Superiore Extra Brut, dall’imbattibile rapporto qualità prezzo e dal lungo affinamento sui lieviti. La perfetta eccezione alla regola, quella che vorrebbe il Prosecco fresco e da consumare velocemente; Le Volpere invece ci insegna che anche nel mondo dello Charmat e della Glera il tempo è un valore importante, e noi lo rispettiamo.

Le Volpere
Valdobbiadene Prosecco Superiore Rive di Premaor Còl Miliane 2020

92 - € 11,00

100% Glera. Il vino base riposa 6 mesi sui lieviti, lo Charmat prevede 6 mesi di permanenza in autoclave. Extra Brut. Giallo paglia, perlage molto vivace. Al naso essenziale e verticale con note di frutta bianca e fiori, pulito e delicato non invadente. Anche al palato risulta essenziale caratterizzato da una piacevole freschezza e sensazioni persistenti a tratti balsamiche. Beva dinamica. 

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