Le degustazioni in anteprima

di Daniele Cernilli 31/05/21
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Anteprima vino nobile 2021

Anche quest’anno - tra mille difficoltà, grande prudenza e regole anti Covid rispettate rigorosamente – si sono svolte le principali degustazioni in anteprima riservate alla stampa: un segnale di ripresa e un momento importante di confronto.

Da molti anni ormai i principali consorzi di produttori di vino in diverse parti d’Italia organizzano per la stampa italiana e internazionale le degustazioni in anteprima. La cosa fu mediata da quanto facevano in Francia, a Bordeaux e in Borgogna in particolare, ma ormai sono divenuti anche da noi degli appuntamenti importanti. 

L’ultima edizione è stata particolarmente complicata da organizzare per le ragioni che potete facilmente immaginare. Grande prudenza, regole anti Covid da rispettare rigorosamente e quant’altro. Lo sforzo da parte di tutti gli organizzatori è stato grande, ma le cose sono andate sorprendentemente bene. È vero, il numero dei partecipanti era molto più limitato per ovvie ragioni, da Paesi come Usa, Cina, Giappone non è potuto arrivare nessuno, però va detto che tutto si è svolto con una precisione davvero encomiabile. 

Si è iniziato con Nebbiolo Prima ad Alba verso la fine di marzo e probabilmente gli ultimi appuntamenti saranno a Montefalco all’inizio di giugno per l’en primeur del Sagrantino e a Lucca il 5 e il 6 giugno per l’Anteprima Vini della Costa Toscana (prevista un'edizione per il pubblico il 26 e 27). Nel mezzo tutte le anteprime toscane, Chianti e Morellino di Scansano, Brunello di Montalcino, Vino Nobile di Montepulciano, Vernaccia di San Gimignano e Chianti Classico. Per chi lavora come giornalista o blogger nel settore vitivinicolo si tratta di eventi molto importanti, perché si possono assaggiare i vini di moltissimi produttori in una sola volta e ci si può fare un’idea di come sono andate le annate in uscita e di come stanno evolvendo gli stili enologici di molte cantine. 

Stavolta poi erano di scena delle vendemmie molto importanti per parecchie tipologie. A Montalcino il 2016 per il Brunello è stata un’annata formidabile, il 2018 per il Chianti Classico sta dando risultati migliori delle aspettative, come anche per il Barbaresco, la 2017, caldissima, per il Barolo sembra più valida delle attese. Ma sono soltanto alcuni esempi, che però aiuteranno sia noi che ne scriviamo, sia chi poi acquisterà i vini per la propria attività, che spero vivamente, possa ricominciare tra breve in modo quasi normale. Per di più il fatto che per il secondo anno non sia stato possibile organizzare le principali fiere del vino europee, ProWein e Vinitaly, ha reso il tutto ancora più utile e interessante. 

Un altro aspetto molto importante è il confronto che è avvenuto fra i partecipanti. Personalmente ho potuto discutere con colleghi giornalisti, critici, sommelier, su singoli vini e anche sulla visione complessiva di zone di produzione che per il nostro Paese sono di fondamentale importanza. E devo dire che in alcuni casi la cosa è stata molto positiva, perché c’è stata un’atmosfera collaborativa che raramente avevo notato in passato. In momenti così complicati come quelli che abbiamo passato e che speriamo siano in fase di superamento, incrociando le dita, mi è sembrato un atteggiamento di maturità generale da parte del settore della critica enologica che promette bene. Almeno questo è stato un dato positivo. 

Concludo facendo i doverosi complimenti a tutti gli organizzatori, e non è una frase di circostanza. Da organizzatore di eventi in proprio mi rendo conto benissimo delle difficoltà logistiche che hanno dovuto affrontare e del lavoro che hanno dovuto svolgere. E sono stati tutti molto bravi.





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