Chardonnay per tutte le stagioni: le damigelle (Borgogna #1)

…scusatemi ma il limite è tutto personale, perché lo chardonnay è coltivato in tutte le parti del mondo e con ottimi risultati. Peròè inevitabile che la voglia di bere le espressioni assolute ti porta inevitabilmente nel distretto di Beaune e dintorni, perché per un insieme di fattori irripetibili, un connubio straordinario di terroir e sapienza dell’uomo, qui si producono i più grandi vini bianchi del mondo, e non solo da uve chardonnay. Mia opinione personalissima, questi vini andrebbero vietati prima di una certa fase del proprio percorso di conoscenza del vino, perché il rischio di diventare univoci nelle proprie scelte, diventa palese e fondato. Unica variabile indipendente… alla dipendenza verso queste formidabili soluzioni idroalcooliche paglierine, i prezzi ormai destinati a renderli più oggetto di desiderio che concreta fonte di soddisfazione sensoriale.
Non smetterò mai di affermarlo: la mineralità, l’equilibrio e l’eleganza dei vini di Puligny, la forza espressiva, la solarità e l’opulenza dei vini di Chassagne, la potenza e la cremosità dei vini di Meursault, la sapidità unita alla freschezza e affilatezza dei vini di Chablis, rendono quest’area unica nel panorama mondiale dei vini bianchi.
A questi “stereotipi” strutturali descritti, per zona, dobbiamo però unire la variabile, unica nel suo genere, dello stile dei vigneron, produttori che danno un’interpretazione talmente personale da renderli sottoinsiemi irripetibili di un’unica tipologia.