Meursault e i suoi capolavori (2), i Premier Perrières
Le più grandi versioni di Perrieres, quelle dei vigneron maggiormente ispirati, rivaleggiano con quelli della Divina Collina, differenziandosi per finezza ed eleganza, ma aggiungendo potenza e vigore.
errières è da sempre considerato la massima espressione di Meursault, infatti comparve già nella prima classificazione del 1861. Il nome riconduce alla presenza di sassi sparsi nel terreno, questi trattengono il calore nelle ore giornaliere per poi restituirli alle viti durante la notte permettendo così una perfetta maturazione degli acini. La superficie è di 13 ettari suddivisi in quattro micro-parcelle: Aux Perrières (80 are), Perrières-Dessus (3 ha 31 are), Perrières-Dessous (8 ha 64 are) e Clos des Perrières (94 are).
Contrariamente ad altre parti, in Borgogna non sono i vigneti più elevati a godere dei migliori vantaggi ma, come in questo caso, quelli situati in media collina. Questa parte poggia su suoli con marne formate dallo stesso calcare che troviamo nel prestigioso Montrachet ed è più riparata dai venti.
Meursault Perrières 1er Cru 2004 Albert Grivault
È oro brillante e luminoso; come già ti aspetti sarà un gioiello il contenuto. Immediatamente una nota iodata, di nocciola pestata al mortaio, di frutta bianca. Il miele d’Acacia è il sottofondo diffuso. Non cede di un millimetro nel tempo. Arriva il momento del sorso e ti accorgi che la morbidezza all’ingresso è da manuale, la deglutizione è facile, la mano vellutata stimolante. Non ha mai cedimenti, seppur con rari sussulti di stupore. Piacere puro, sono bianchi che non stancano mai, che hanno l’impatto lineare, perfetto nei componenti, un equilibrio surreale.
Voto: 93+/100
Prezzo in enoteca 120 Euro
Meursault Perrières 1er Cru 2005 Henry Germain
Forse la sorpresa della giornata perché è un produttore che frequento poco, assolutamente in maniera colpevole. Il giallo oro è splendido, così come le sue tonalità verdognole. Avanzano sbarazzine sensazioni floreali, di mughetto, di burro d’alpeggio e di note minerali soffuse. La variabilità nel bicchiere è alta. Il fraseggio rimane sempre fra le righe, mai domo e volubile. Si alternano lievissime note boisé, un legno appena accennato, nessuna deriva ipertrofica. La bocca quasi sottile, anomala per un Meursault. Non che sia destrutturato, è solo di un’eleganza sorprendente, di un equilibrio formulato da pennellate leggere, quasi un acquerello. Finale lungo e piacevolissimo.
Voto: 94/100
Prezzo in enoteca 120 Euro
Meursault Perrières 1er cru 2007 Vincent Dancer
Cremoso fin dal primo sguardo, oro carico, luminoso, volumetrico. È cremoso pure al naso, con una leggera Chantilly ad impreziosire il frutto da guscio, il mallo, la mela golden. È cremoso infine tattilmente in bocca, perché pur nelle sue splendide rotondità, accarezza velatamente e con sensuale incedere. Il Meursault Perrières ha la splendida capacità di unire un’indubbia nota glicerica che accarezza a una forza estrattiva di notevole caratura, lasciando sempre il palato soddisfatto di cotanta, non solo apparente, abbondanza strutturale. Da pasto favoloso, persino con carne bianca.
Voto: 94/100
Prezzo in enoteca 210 Euro
Meursault Perrières 1er Cru 2006 Jacques Prieur
Perfetto stile Prieur. Come già accennato altre volte, questo produttore è noto per l’interpretazione assolutamente personale sia dei suoi bianchi che dei suoi rossi, quasi all’antitesi. Eleganti, fruttati e gourmand i suoi rossi, ricchissimi di struttura, quasi debordanti, i suoi bianchi. Complice l’annata, che ne ha amplificato le caratteristiche, questo Perrières è giallo oro carico intenso fino all’apparire. All’olfatto sembra di infilare il naso in un vasetto di miele millefiori, di una debordanza quasi adiposa. La bocca ampia, opulenta, morbida, per qualcuno quasi difficile da deglutire per estratto inusuale. È davvero “grande” volumetricamente. Chiaramente per gli amanti dei bianchi boteriani..
Voto: 92/100
Prezzo in enoteca 140 Euro
Meursault Perrières 1er Cru 2005 Matrot
Qui è l’eleganza a farla da padrona, nonostante un’annata tutt’altro che arrendevole strutturalmente, anzi. Il colore è giallo stupendamente integro, con ancora note verdoline. L’incedere olfattivo è solenne, fatto di sfumature floreali e di frutta secca, con note di zenzero e papaia, senza negarsi la civettuola nota minerale di sottofondo. La bocca è freschissima, donando superba bevibilità. Davvero prova convincente, fra le migliori mai assaggiate da questo bravissimo produttore
Voto: 94/100
Prezzo in enoteca 90 Euro
Meursault Perrières 1er Cru 2004 Pierre Morey
Sinceramente mi aspettavo molto di più, grazie a recenti e pregresse bevute di questo formidabile produttore ex régisseur di Comtes Lafon e del Domaine Leflaive. Il colore è giallo scarico, leggermente ramato. Sensazioni tutt’altro che esplosive al naso, con note di susina gialla, pesca matura, vaniglia. Le note fruttate prevalgono decisamente rispetto a quelle floreali. Lo spettro si scompone ulteriormente su note di frutta secca e di legno intagliato, denotando buona complessità. La bocca, pur se in bella tensione, non riesce ad aggredire le papille come ti aspetti, rimanendo su una superficie sensoriale quasi incompiuta. Il tempo non lo migliora più di tanto. Rimane un gran bicchiere, ma in questo contesto un po’ sotto le aspettative.
Voto 89/100
Prezzo in enoteca 140 Euro
Meursault Perrières 1er Cru 2005 Lucien Le Moine
Enorme… non per dimensione strutturale, quanto organolettica. È un produttore emergente che non sbaglia un colpo, né fra i vini rossi, né fra i bianchi. Il suo Perrières ha un colore oro carico brillante, con leggere note verdoline che fanno intuire un’integrità straordinaria. Il naso variegato ed intenso, balsamico, minerale, con richiami floreali di gerbere e mughetto. Chiudono la sfilata in rapida successione fiori di campo e mandorla d’Avola. La bocca piena, ricca, fresca per acidità guizzante, variegata. Davvero un portento per stimolazione.
Voto: 95+/100
Prezzo in enoteca 140 Euro
Meursault Perrières 1er Cru 2001 Domaine Roulot
Il più maturo della numerosa compagnia, ma non per questo il meno baldanzoso. Un produttore ormai riferimento e simbolo della tipologia, che non sempre mi ha convinto, ma non è questo il caso, anzi. Il colore è giallo topazio luminoso. Il naso molto variegato di note quasi esotiche non disgiunte da mineralità tesa e gradevolissima. La complessità è inusuale, si intravedono sensazioni croccanti nocciolate, la pasta di mandorle, il cardamomo. Il bicchiere, con l’ossigenazione, amplifica questo scrigno che all’inizio era ermeticamente custodito. La bocca apparentemente accondiscendente, in realtà amplissima e corroborante. Un piccolo capolavoro.
Voto: 96/100
Prezzo in enoteca 800 Euro
Meursault Perrières 1er Cru 1999 Comte Lafon
Uno dei Meursault fra i più buoni mai assaggiati. Giallo oro intenso. Subito cedro candito, lime, miele. Ha più degli altri la nota agrumata, accattivante. Non gli mancano gli stereotipi quasi scontati di mallo di noce e frutta gialla matura. Uno dei vini in assoluto in netto miglioramento anche dopo ore di ossigenazione. La bocca opulenta in pieno stile Lafon, senza però alcun cedimento alla piacevolezza grazie a un’acidità in perfetto equilibrio con la potenza estrattiva. È ricco in ogni distretto, un portento.
Voto: 97/100
Prezzo in enoteca 350 Euro
Meursault Perrières 1er Cru 2007 Domaine Ramonet
Il fenomeno dell’intera batteria. Non ha metro di paragone. È giallo anomalo, le sfumature sono nettamente tendenti al verdognolo. Il naso una bomba floreale, un dirompente attentato al povero naso. Melange di sensazioni di erbe officinali, salvia, minerale baldanza. La bocca tagliente, strutturata, di una piacevolezza ed eleganza tremende, nonostante l’iperstimolazione. Tutti scioccati, in pochi l’avevano bevuto anche per l’estrema rarità.
PS. È un vino “virtuale”, prodotto in pochi esemplari per uso personale o per cederlo ai clienti più affezionati nelle poche unità esistenti. Non esiste in commercio ed è etichettato con etichetta provvisoria da Ramonet.
Voto: 98/100
Prezzo in enoteca NG.
Meursault Perrières 1er Cru 2005 Coche Dury
Uno dei vini bianchi “assoluti” e incontestabili. Giallo oro relativamente carico, i profumi sono esplosivi di zagara ed estratto di mallo di noce, con note piriche e affumicate. Le note balsamiche sono intensissime, così come quelle iodate. Lo spettro è di ampiezza unica e irripetibile. La bocca tagliente ma poderosa, enorme dal punto di vista sensoriale dove forza, persistenza ed eleganza ne fanno un unicum dell’enologia mondiale.
Voto: 99/100
Prezzo 3500 Euro