La Serpe dei Chianti Brew Fighters

di Mauro Ricci 25/05/18
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Chianti Brew Fighters La Serpe Birra Lager

Birra prodotta nella terra del vino, a Radda in Chianti, dai tre soci del birrificio Chianti Brew Fighters Stefano, Marco e Giulio secondo lo stile della Califonia common.

Radda in Chianti - insieme a Castellina, Greve e Gaiole - rappresenta uno dei territori più belli d’Italia per amenità dei luoghi: il Chianti storico, terra di grandi tradizioni vinicole (Chianti Classico, dal 1716) e dal 2016 sede del birrificio Chianti BrewFighters che produce, con buon successo e consenso, la birra che vogliamo presentare: la Serpe.

Stefano, Marco e Giulio soci nel birrificio, si conoscono alle scuole superiori e diventano amici stretti. Frequentano il beershop aperto da Marco e l’amore per la birra di qualità e artigianale li conquista rapidamente. Stefano e Giulio fanno i primi corsi di degustazione con Unionbirrai e il germe non li abbandonerà più. La prima esperienza di cotta casalinga è molto deludente, ma gli studi proseguono e dal piccolo impianto nel garage continuano a uscire birre sempre più equilibrate e precise. Ai tre amici piacciono birre semplici, equilibrate, molto attenuate ma ben riconoscibili. I riferimenti sono gli stili angloamericani e belgi e si definisce anche l’idea di avviare un birrificio, che nasce proprio a Radda. "Nella terra del vino facciamo la birra. Non è una provocazione, ma un modo alternativo di guardare il territorio, e alternativo da sempre è stato il nostro modo di pensare e la nostra attitudine alla vita. Questo il motto e questa la filosofia".

Le birre sono in parte il frutto di una messa a punto di quelle fatte nel garage, una Golden Ale di ispirazione belga secca e di grande bevibilità, una California Common (La Serpe) americana ambrata, una Stout, ispirata all’Irlanda, scura con sentori di tostato e una vena acidula, e una Strong Ale di tipo belga con sentori di frutta passita, tutte in linea con gli stili di riferimento, ma con personalissime varianti che le rendono assolutamente connotate. Recentemente si è aggiunta una bianca secondo una linea evolutiva che prevede la costruzione di una Iga, birra con mosto di uva aggiunto (quasi d’obbligo come omaggio al territorio) e poi le fermentazioni spontanee con la botte e il tempo, quasi un confronto con gli emergenti vini naturali.

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