Salon 2006, il 40° champagne mito

di Chiara Giovoni 09/03/18
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champagne salon delamotte vigneti cuvee s 2006

Per gli appassionati di tutto il mondo Salon è uno champagne mitico, visto che dal 1911 a oggi sono state presentate sul mercato solamente 40 cuvée millesimate nelle vendemmie migliori.

La leggenda dello champagne nato dalla visione straordinaria di Eugène-Aimé Salon, nato nel villaggio di Pocancy, appena a est di Le Mesnil-sur-Oger, nel 1867, inizia nel 1905 ed è una storia molto champenois. Lui era un commerciante di pellicce, ma suo cognato Marcel Guillaume era lo chef de cave di un piccolo produttore di champagne chiamato Clos Tarin, nonché in seguito fondatore della cooperativa dell'Unione dei produttori della Côte des Blancs. Appassionato e curioso, grazie ai floridi commerci Eugène-Aimé Salon decide di acquistare un vigneto di poco più di un ettaro di chardonnay a Le Mesnil-sur-Oger, da cui inizia a produrre uno champagne da condividere con amici e clienti, inventando di fatto il primo Blanc de Blancs millesimato. Un solo vino, da un solo vitigno di un solo vigneto Grand Cru e da una sola vendemmia: una scelta assolutamente in contrapposizione rispetto all’idea fondante dello champagne, ovvero l’assemblaggio di uve e territori, con i vins de réserve a perpetuare lo stile vendemmia dopo vendemmia.

Anche se Eugène-Aimé Salon inizialmente non aveva ambizioni commerciali, si rende conto rapidamente dell’enorme successo che il suo champagne riscontra e nel 1911 decide di fondare la propria Maison che ben presto vede lo champagne Salon servito al Club de Cents da Maxim’s a Parigi. Per ampliare la produzione Eugène-Aimé Salon stringe accordi per il conferimento di altre uve dai viticoltori di Le Mesnil, e ancora oggi la maggior parte delle uve proviene dalle 19 parcelle di vecchie vigne originariamente selezionate da Monsieur Salon, compreso “Le Jardin Salon”, che si scorge dalla vetrata della Maison Salon-Delamotte.

Il doppio nome arriva nel 1988, ben 45 anni dopo la scomparsa del fondatore, con l'acquisto da parte del gruppo Laurent Perrier, ed è la travagliata storia di Francia a esserne la causa. Infatti quando Bernard de Nonancourt, futuro presidente di Laurent-Perrier, poco più che ventenne fece parte della resistenza per la liberazione dai nazisti, fu chiamato a esaminare il bottino di Hitler racchiuso nel Nido delle Aquile e rimase colpito dall’enorme quantità di casse di legno di Champagne Salon, uno dei tesori più preziosi trafugati dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. Nel 1997 è sempre Bernard de Nonancourt a scegliere di mettere alla guida delle due Maison Salon e Delamotte il talentuoso Didier Depond, affiancato prima dallo chef de cave Alain Terrier e poi dal suo successore Michel Fauconnet.

Ancora oggi Salon, con la sua piccolissima produzione di poco più di 60.000 bottiglie da circa 12 ettari di vigne vecchie, è uno champagne mitico e ambìto, anche per la sua rarità, visto che dal 1911 a oggi sono state presentate sul mercato solamente 40 cuvée millesimate nelle vendemmie migliori.

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