La forza di Clelia Romano e del Fiano Colli di Lapìo

La piccola cantina Colli di Lapìo di Clelia Romano conquista per serietà, dedizione e qualità.
Assaggiai per la prima volta il Fiano di Avellino di Colli di Lapio, Clelia Romano, nel 1998, quando ero al secondo corso di sommelier Ais e un amico di banco mi segnalò l’etichetta. Fu amore al primo sorso. Mi colpì la profondità olfattiva e gustativa del vino e la forza - intesa come acidità – che richiamava il sorso instancabilmente. Era il millesimo ‘96, salutato come eccezionale in Italia e in Francia. Clelia si proponeva sul mercato degli appassionati solo da qualche anno (la famiglia Romano coltiva uve da generazioni) e il suo fiano segnò un nuovo corso per il bianco irpino, privilegiando acidità e freschezza alla rotondità e alla dolcezza alle quali i consumatori erano abituati.
Colli di Lapìo fece scoprire anche il piccolo borgo dal quale prende il nome come luogo ideale per la viticultura, dove il clima freddo, secco e ventilato regala vini che esprimono al meglio il rapporto uva/territorio, imponendosi per carattere ed eleganza, per longevità e tipicità. Lapìo, che conta appena 1700 abitanti, vanta la doppia denominazione Docg: Fiano di Avellino e Taurasi.
Oltre a Lapìo, i vigneti di Clelia Romano sono distribuiti negli areali di Scarpone, Arianiello (sede della cantina) e Stazzone, tutti tra i 500 e i 550 mt di quota. Oltre al vitigno fiano, sono coltivate le uve greco e aglianico. La piccola cantina Colli di Lapìo ha conquistato – e conquista – per serietà, dedizione e qualità. Le bottiglie aperte nell’occasione della mia visita in cantina hanno dimostrato – semmai ce ne fosse stato bisogno - l’affidabilità e la certezza di bere vini che hanno bisogno di tempo per esprimersi al meglio. Un esempio è il Fiano di Avellino annata 2011, giovane, anzi giovanissimo, dove le note presenti sono l’acidità e la freschezza accompagnate dalla pulizia dei profumi.
Oggi Clelia è aiutata in cantina dalla figlia Carmela. Insieme costituiscono la forza e il volto di Colli di Lapìo.
Fiano di Avellino 2018
92/100 - € 14,00
Da uve fiano. Acciaio. Giallo paglia e note di mela verde, foglia di pomodoro e cedro si alternano alla nuance di nocciola fresca. Al palato è teso, fresco e verticale. Di chiara pulizia e persistenza.
Fiano di Avellino 2017
92/100 - € 14,00
Da uve fiano. Acciaio. Giallo paglierino. Profumi di albicocca, fiori di tiglio e pompelmo. Decisamente fresco, vibrante ed appagante. Armonico e di lunga persistenza aromatica.
Fiano di Avellino 2011
93/100 - € 14,00
Da uve fiano. Acciaio. Giallo paglia brillante e naso esplosivo di fiori bianchi, buccia di agrumi e ostrica. Salino, verticale e con accentuata freschezza. Equilibrato e di ineccepibile eleganza.