A spasso in Valle Isarco

Vi portiamo a conoscere due importanti realtà altoatesine, ubicate nella fascia più settentrionale della Valle Isarco: Pacherhof e Abbazia di Novacella.
Quando si parla di vini altoatesini, si tende a identificare il territorio con l’intera provincia di Bolzano e in effetti il 98,8% di tutta la superficie vitata dell’Alto Adige (la percentuale più alta d’Italia) è soggetta alle Doc provinciali, che sono due: Alto Adige e Lago di Caldaro, oltre alla porzione settentrionale della denominazione Valdadige, in comune con il Trentino. Spesso si fatica a ricordare che all’interno della denominazione Alto Adige, la più variegata, ci sono zone ben specifiche con caratteristiche e vini diversi: Valle Isarco, Santa Maddalena, Terlano, Merano, Val Venosta e Colli di Bolzano.
La Valle che da Bolzano va verso il Brennero, quella attraverso la quale corre l’autostrada, per intenderci, è la Valle Isarco ed è quindi il ramo nord-orientale della denominazione. Qui troviamo influssi climatici settentrionali e quindi le condizioni ideali per la coltivazione delle uve bianche e infatti il disciplinare prevede solo uve bianche: Kerner, Sylvaner e Müller-Thurgau, vere specialità locali, e poi Grüner Veltliner, Pinot grigio e Gewürztraminer.
Ho avuto l’occasione di andare nella parte più settentrionale della Valle, dopo Bressanone, a visitare due aziende che per certi versi sono agli antipodi: Pacherhof, fattoria a conduzione familiare, con 130mila bottiglie prodotte, e l’Abbazia di Novacella, di proprietà degli agostiniani, 750mila bottiglie. Li accomuna una storia antichissima, che risale al XII secolo.
Andreas Huber, che guida l’azienda di famiglia, coltiva solo uve bianche in vecchi vigneti (suo nonno è stato tra i pionieri della viticoltura nella valle) che partono dai 500 metri per salire sempre più in alto, fino ai 900 metri. “Il futuro è dei vini aromatici e semiaromatici”, ci dice Andreas, in particolare, secondo lui, di 4 vitigni: Riesling, Sylvaner, Kerner e Sauvignon. “Fu Edmund Mach che consigliò per questa valle i vitigni austro-tedeschi, ma fino al 2000 faceva troppo freddo per il Riesling”, ora si sale con i vigneti fino a 900 metri per cercare l’acidità. Da un nuovo impianto in zona Rodengo uscirà anche uno spumante, prodotto con l’ausilio di Enrico Paternoster, della Fondazione Edmund Mach. Andreas lo considera uno dei suoi mentori, insieme a Giorgio Grai, che gli ha insegnato il concetto di vin de réserve, da utilizzare per bilanciare le acidità in annate scarse.
L’Abbazia di Novacella fin dal Medioevo ha gestito la viticoltura della valle, con notevoli possedimenti che sono andati ampliandosi fino alla secolarizzazione, nell’800. Ma anche dopo, gli abitanti della valle erano soliti portare al convento il loro raccolto. Attualmente per la produzione di vino può contare su 35 ettari di proprietà e su circa 60 ettari gestiti da una cooperativa di vignaioli, che il suo agronomo segue tutto l’anno. Sono vigneti sparsi in tutto l’Alto Adige, con uve bianche in Valle Isarco e rosse ad Appiano. I vini più rappresentativi dell’azienda, comunque, rimangono i bianchi della sua valle, tutti di qualità eccellente.
Tra i vari vini che abbiamo degustato, segnaliamo:
Pacherhof
Vigneti delle Dolomiti Private Cuvée 2018
94/100 - € 35
40% Riesling, 35% Sauvignon e 25% Veltliner. Vinificate separatamente, il Riesling in acciaio, il Veltliner e il Sauvignon in legno, e poi assemblate. Paglierino con riflessi verdognoli. Al naso la complessità apportata dalle diverse varietà, con note floreali intense di sambuco, erba tagliata, delicate sfumature fumé, accenni di pepe bianco e di lime. La bocca è fresca e saporita, dall’ottima progressione, elegante e dal buon equilibrio tra acidità e morbidezze.
Pacherhof
Alto Adige Valle Isarco Sylvaner Riserva Alte Reben 2019
93/100 - € 28
100% Sylvaner. Matura per un anno in botti da 12 hl, il 30% nuove. Giallo intenso con riflessi verdini. Naso intenso e articolato, con un fruttato delicato (pesca bianca, pera), fiori campestri e fresche note di anice. In bocca è molto fresco e teso, agile e sapido, progressivo e dal finale giovanile.
Pacherhof
Alto Adige Valle Isarco Kerner 2020
92/100 - € 17
100% Kerner. Vinificato per metà in legno, 95% rovere e 5% acacia. Paglierino verdino. Al naso note di pietra focaia, uva spina, pera bianca e lime. Molto verticale all’assaggio, teso e saporito, semplice ed equilibrato, di piacevole beva.
Abbazia di Novacella
Alto Adige Valle Isarco Sylvaner Praepositus 2019
93/100 - € 18
100% Sylvaner. Acciaio. Paglierino verdino. Olfatto fruttato molto intenso di mela e pera accompagnato da note balsamiche di erbe aromatiche e di anice. In bocca è ricco, elegante con una struttura piena e profonda. Finale persistente.
Abbiamo assaggiato anche le annate 2012 (burrosa e meno dinamica) e la 2006 (iodata e scattante).
Abbazia di Novacella
Alto Adige Valle Isarco Grüner Veltliner Praepositus 2019
92/100 - € 18
100% Grüner Veltliner. Acciaio. Paglierino verdino. Al naso si integrano profumi speziati e fruttati di kiwi e lime. Bocca cremosa e fresca, vibrante e di buona struttura, con un bel finale speziato.
Abbiamo assaggiato anche l’annata 2015 (complessa, di bell’espressione e dinamicità) e la 2011 (non molto intensa, risente maggiormente del calore dell’annata).
Abbazia di Novacella
Alto Adige Valle Isarco Kerner Praepositus 2019
94/100 - € 18
100% Kerner. Acciaio. Verdino intenso. Molto nitido al naso, con pepe bianco, pera bianca, menta piperita e mela verde. Bocca saporita, piccante e agile, dal lungo finale quasi mentolato.
Abbiamo assaggiato anche la 2016 (mandorlata e meno dinamica) e la 2012 (un po’ stanca).
Abbazia di Novacella
Alto Adige Valle Isarco Riesling Praepositus 2019
94/100 - € 25
100% Riesling, con il 10% di vendemmia tardiva. Acciaio. Paglierino netto. Naso con note di pompelmo, frutta bianca, uva spina e sfumature floreali. In bocca è molto fresco ed elegante, strutturato e tuttavia agile, dall’ottima persistenza setosa.
Le altre due annate assaggiate sono state la 2013 (molto interessante, tra l’agrumato e l’idrocarburo, elegante e maturo) e la 2007, la prima annata prodotta, semplice e leggera.