Brunello di Montalcino 2013
Eccoci al consueto appuntamento con la nuova annata, una vendemmia per vignaioli esperti e per cantine in grado di non sciupare questo lavoro. 15 produttori poco noti che hanno fatto un buon lavoro.
Come avviene da qualche anno, ci siamo recati a Montalcino verso la fine di gennaio per assaggiare la nuova annata di Brunello che verrà presentata a stampa e operatori (e poi al pubblico) 18 febbraio nell’ambito della manifestazione Benvenuto Brunello. Ringraziamo le aziende che ci hanno mandato i vini e il Consorzio che ha organizzato e coordinato il tutto, in primo luogo il direttore Giacomo Pondini e poi Cecilia Brunelli, che ha materialmente gestito la raccolta e l'anomizzazione dei circa 250 campioni tra Brunello e Selezioni 2013 nonché Riserve 2012.
Come è andata la degustazione? Beh, ci aspettavamo di più viste le 4 stelle assegnate alla vendemmia ma l’andamento stagionale ha avuto il sopravvento, come sempre. Il 2013 è stata una annata fresca e piovosa per molto tempo, quindi la gestione del vigneto è stata fondamentale. Le zone più tardive del nord e quelle più fresche dei lati orientali e occidentale del territorio non hanno avuto il tempo di beneficiare della finestra climatica favorevole di tipo "primaverile" che andò dal 24 settembre al 4 ottobre, in quanto le uve non erano ancora mature a causa del ritardo accumulato durante l’anno. Poi ci fu di nuovo la pioggia fino al giorno 12 su gran parte del territorio. Fortunate le zone meridionali sia del versante orientale che occidentale. Nelle annate a lenta maturazione hanno sempre dei vantaggi soprattutto a livello di freschezza olfattiva. Le piogge primaverili ed estive hanno premiato anche chi in vigneto ha avuto attenzioni particolari sia per la prevenzione delle malattie che nella giusta gestione dei grappoli per pianta. Insomma una vendemmia per vignaioli esperti e per cantine in grado di non sciupare questo lavoro.La forbice qualitativa tra i prodotti è ampia, molto di più che nella annata 2012, a conferma di quanto detto.
In sintesi un'annata che oserei dire classica, con olfatti raramente sul frutto e molto più sulle note di sottobosco autunnale e alcune nuance di verde che tanto ammiccano ai cosiddetti “conservatori” che amano le erbe medicinali, il tabacco e il cuoio. Ma quando ti imbatti nel naso del Vecchie Viti di Siro Pacenti o del Tenuta Nuova di Casanova di Neri parte la standing ovation.
Abbiamo deciso di lasciare da parte, per una volta, i consueti protagonisti della denominazione (che - per la cronaca - si confermano anche quest'anno) e segnalare 15 aziende emergenti da questa degustazione, magari meno note ma da non trascurare. Eccole, in ordine alfabetico.
Agostina Pieri
Brunello di Montalcino 2013 (fine)
Bosco di Grazia
Brunello di Montalcino 2013 (intenso)
Brunello di Montalcino Riserva 2012 (imperdibile)
Carpineto
Brunello di Montalcino 2013 (fresco)
Collelceto
Brunello di Montalcino 2013 (saporito)
Corte dei Venti
Brunello di Montalcino 2013 (aristocratico)
Fossacolle
Brunello di Montalcino 2013 (elegante)
Brunello di Montalcino Riserva 2012 (avvolgente)
Mocali
Brunello di Montalcino Vigna delle Raunate 2013 (rotondo)
Brunello di Montalcino Riserva 2012 (tradizionale)
Padelletti
Brunello di Montalcino 2013 (floreale)
Querce Bettina
Brunello di Montalcino 2013 (verticale)
Rodolfo Cosimi
Brunello di Montalcino Bionasega 2013 (succoso)
Brunello di Montalcino Terra Rossa 2013 (ricco)
San Lorenzo
Brunello di Montalcino 2013 (fruttato)
Solaria
Brunello di Montalcino 2013 ("dolce")
Brunello di Montalcino Riserva 2012 (solare)
Tenuta Buon Tempo
Brunello di Montalcino P56 2013 (profondo)
Villa I Cipressi
Brunello di Montalcino Zebras 2013 (fruttato)
Brunello di Montalcino 2013 (moderno)
Villa Le Prata
Brunello di Montalcino 2013 (sobrio)