Buona personalità per i Rosso di Montalcino 2015

La 2015 è un'annata che offre Rosso di Montalcino accattivanti e con un'ottima personalità, che si bevono facilmente senza essere banali. Vini da tutto pasto.
Rosso di Montalcino: un vino poco amato dai consumatori e di cui si sente parlare poco. Le ragioni sono principalmente due. Una è riconducibile all'idea diffusa che questo vino sia "figlio di un dio minore", l’altra è la mancanza di un'identità precisa del prodotto. La prima ragione è piuttosto solida in quanto a Montalcino si producono il doppio di bottiglie di Brunello rispetto a quelle del Rosso che dovrebbe essere il secondo vino aziendale.
Il principio alla base della nascita di questo vino era ottimo: creare un sangiovese in purezza con invecchiamenti molto più corti del Brunello e legato al territorio di Montalcino. Avrebbe dovuto contribuire a migliorare la qualità del Brunello dando comunque un prodotto di qualità e ben retribuito. Purtroppo l’esplosione del fenomeno Brunello ha fatto sì che fossero pochissimi i produttori che negli anni abbiano seguito l’idea originaria. Si vendeva un Brunello di bassa qualità a un prezzo che il Rosso non poteva nemmeno sognare.
La seconda ragione nasce dalla difformità delle esigenze di collocamento sul mercato di questo prodotto da parte delle varie cantine. Esigenze che dipendono principalmente dalle “dimensioni aziendali”. Le aziende sopra i 60 ettari vitati hanno sempre scelto di posizionare il Rosso di Montalcino in una fascia di prezzo piuttosto bassa per fare concorrenza ad altre Docg toscane, come Chianti, Chianti Classico e Nobile di Montepulciano e più in generale con un prodotto che fosse appetibile alla Gdo di qualità. Quindi con un prezzo sotto i 10 euro. È evidente che il prodotto non potesse essere molto curato.
Aziende medie e piccole invece sono riuscite a posizionarsi quasi al doppio del prezzo suddetto grazie all’esiguità dei numeri e ad una scelta strategica diversa, con un'idea più consona al progetto di base di questa “denominazione a ricaduta”. Aziende giovani spesso ne hanno fatto un vero cavallo di battaglia per affermarsi con il Rosso prima dell’uscita del Brunello che ha dei tempi di commercializzazione ben più lunghi.
Eppure bisogna ricordare alcuni Rossi di Montalcino che sono entrati nella storia di questo territorio. All’inizio il Rosso di riferimento era quello di Nello Baricci (scomparso la scorsa settimana) e su questa scia anche se diverso nella concezione furono e sono i Rossi di Siro Pacenti. Che dire poi dei Rossi di Cerbaiona e Poggio di Sotto capaci di competere con i grandi sangiovese toscani. Il Rosso fantastico di Stella di Campalto a inizi 2000, il grande classico di Biondi Santi anche nella versione fascetta rossa, il Rosso di Agostina Pieri (comparso a metà anni 90), primo Rosso di Montalcino premiato dal Gambero Rosso nella versione 1995.
Negli ultimi anni questa tipologia sta crescendo molto come qualità e dà tanti prodotti in grado di impensierire blasonati Docg. Vorrei ricordare come le grandi aziende stiano producendo dei Rossi molto interessanti da vigneti selezionati, come il Banditella di Col d’Orcia o il Poggio alle Mura di Banfi, e anche Il Poggione fece uscire un rosso selezione con il nome della famiglia di proprietà, segno di un accresciuto interesse per il prodotto.
Quest’anno durante il Benvenuto Brunello ho assaggiato praticamente tutti i Rosso di Montalcino presenti e sono rimasto affascinato da quelli dell’annata 2015, veramente accattivanti e con un'ottima personalità. Si bevono facilmente senza essere banali anzi affascinando il degustatore sulle note fresche del sangiovese ma con una bella complessità gustativa. Vini da tutto pasto.
Ed ecco quelli che secondo me sono i migliori Rosso di Montalcino 2015:
- Siro Pacenti, 93
- Pietroso, 92
- Castiglion del Bosco, 91
- Baricci, 90
- San Polino, 90
- Castello Banfi - Poggio alle Mura, 89
- Castello Tricerchi, 89
- Canalicchio di Sopra, 88
- Caprili, 88
- Casa Matè, 88
- Castello Romitorio, 88
- La Fornace, 88
- San Polo, 88