Generazione Vulture
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Otto amici, produttori di Aglianico del Vulture, si sono uniti con l'intento di valorizzare e promuovere il proprio territorio e il suo vitigno principe.
Il fascino della Basilicata non si ferma a Matera, la vera avventura inizia spingendosi nell'entroterra per scoprire e lasciarsi sorprendere dall'alternarsi di boschi, monti, valli, piccoli borghi, i laghi di Monticchio e i vigneti del Vulture a nord della provincia potentina, un vulcano spento da migliaia di anni. È una realtà ricca di contrasti capace di far perdere la testa.
Il Sud è sospeso tra ieri e l'oggi con il desiderio dei giovani di essere fautori del proprio destino. Qual è la scelta giusta? Mollare per cercare fortuna altrove o rimanere per saziare la voglia di riscatto e rendere difficile il gioco a chi per cronico pessimismo evita ogni tentativo di affrontare i problemi tanto “non cambierà mai niente?”.
Il rinnovamento è in corso, tornare indietro è impossibile. “Generazione Vulture” ne è un esempio. Non è un'associazione, bensì un gruppo di amici in primis e poi produttori di vino uniti da un comune interesse, valorizzare e promuovere il proprio territorio, il Vulture e il suo vitigno principe l'aglianico con un entusiasmo e una passione travolgente. Non a caso vulcanic inside è il loro motto.
Sono otto le cantine che ne fanno parte: Elena Fucci, Basilisco, Martino Vini, Carbone Vini, Grifalco, Musto Carmelitano, Madonna delle Grazie e Bisceglia. “E' nato tutto per gioco - racconta Elena Fucci, enologa e produttrice -. Circa tre anni fa, era mio ospite in cantina Giancarlo Montaldo, giornalista ed ex sindaco di Barbaresco. Mancava in questi luoghi da parecchio tempo, era curioso di sapere cosa fosse cambiato. Così, su due piedi, ho contattato alcuni miei colleghi per organizzare un wine tasting. Non me lo aspettavo, in tanti hanno risposto positivamente. È stato il primo di tanti incontri. Ogni vino arrivava da una areale diverso e le differenze in un territorio così vasto sono un pregio, la varietà di territori era analoga a quella di Barolo e Barbaresco. Al successivo Vinitaly era in programma una mia verticale con Ian D'Agata, l'abbiamo sostituita con una orizzontale delle nostre etichette. È stato un successo, Ian è diventato uno dei nostri maggiori sostenitori, ci ha invitato a partecipare a Collisioni. Da allora andiamo in giro per il mondo a raccontare il nostro aglianico, le sue sfaccettature e la Lucania”.
L'Aglianico del Vulture è il Barolo del Sud, non ha la struttura tipica dei vini del meridione. È un vitigno piuttosto difficile, l'epoca di vendemmia è tardiva, oscilla tra fine ottobre e gli inizi di novembre, a seconda della latitudine. È elegante, austero, ha acidità e salinità, Nelle annate più fredde si spinge verso la verticalità. È poco conosciuta e utilizzata la tipica forma di allevamento detta a capanno, assomiglia al supporto per i pomodori, consiste in tre canne, una fissa e due mobili, l'orientamento cambia in base al vento.
Il segreto di Generazione Vulture, l'ho scoperto con il tempo e le lunghe chiacchierate, è fare sistema, ma le sinergie non sono affatto semplici o scontate, bisogna superare i campanilismi e le naturali resistenze, loro l'hanno intuito e i risultati stanno arrivando. Il Vulture è un brand conosciuto e riconosciuto. A Barile, un piccolissimo comune di origine albanese, i più anziani parlano ancora l'arbereshe, qui si trovano le aziende Basilisco ed Elena Fucci.
Basilisco nasce nel 1992, fa parte del gruppo Feudi San Gregorio. La direzione è affidata a Viviana Malafarina, una genovese stregata dal Vulture. Le vigne sono a conduzione biologica, gli ettari sono 25, si producono aglianico e fiano in misura minore, 7 etichette, le bottiglie prodotte sono 55.000. La lavorazione e l'invecchiamento avvengono in otto grotte scavate nel tufo usate per la vinificazione già nel 1400.
Elena Fucci è una giovane enologa, produce un solo vino, il Titolo, dal nome della contrada, affiancato quest'anno da un'etichetta Anniversario. Gli ettari sono sei, l'età dei vigneti varia dai cinquanta ai settantacinque anni, 25.000 le bottiglie prodotte. Recentemente è stato acquistato un nuovo ettaro, non è ancora produttivo. La cantina è un originale esempio di bioarchitettura sia nelle tecniche di costruzione utilizzate sia nei materiali di recupero e riciclo. La struttura ha una doppia intercapedine con una griglia di tubi che corre lungo tutto il perimetro, sono orientati verso i venti, incanalano aria e creano un effetto thermos. La temperatura è isolata sia d'estate che d'inverno non si ricorre all'uso di aria condizionata e riscaldamento, con l'installazione del giardino sul tetto si abbasserà di altri due gradi. Elena è la Presidente del Movimento Turismo del Vino della Basilicata.
L'azienda Musto Carmelitano si trova a Maschito. Nasce nel 2007, alla guida ci sono i fratelli Elisabetta e Luigi Carmelitano. Di Elisabetta non passa inosservata la tenacia e l'orgoglio con cui parla dei suoi vigneti mentre li presenta. Gli ettari sono 4,5 suddivise tra Pian del Moro, Serra del Prete e Vernavà, l'età delle vigne varia dai 30 ai 100 anni di età, si coltivano aglianico, moscato bianco e giallo, le bottiglie prodotte sono 25.000, le etichette sette. La produzione avviene nelle vasche di cemento, sono stati i primi a utilizzarle, l'uso del legno è bandito.
La cantina Madonna delle Grazie nasce nel 2003 a Venosa e prende il nome dall'omonimo convento. Paolo Latorraca è l'enologo. Freschezza, bevibilità ed evoluzione sono le caratteristiche. L'aglianico è vinificato anche in bianco e rosato. Particolari le etichette, rievocano la storia del posto con le citazioni del poeta Orazio originario di Venosa. Gli ettari sono 8,5, le bottiglie prodotte 35/40 mila.
Grifalco è l'azienda fondata nel 2007 a Venosa da Cecilia Naldoni e dal compianto Fabrizio Piccin. Oggi alla conduzione ci sono i figli Lorenzo e Andrea, che con grande impegno portano avanti il progetto dei genitori. Grifalco trae origine dall'unione di due simboli cari alla famiglia, il grifone toscano e la falconeria lucana. La cantina è ecosostenibile, interamente in tufo, non ha sistemi di refrigerazione, una cintura abbraccia l'intero immobile e regola in modo naturale la temperatura interna a contatto con il terreno. Damaschito e Daginestra sono i fiori all'occhiello, i due cru ottenuti da vigne di 75 e 80 anni.
Nella splendida Melfi i fratelli Sara e Luca Carbone hanno fondato la propria cantina nel 2005. Hanno abbandonato le precedenti carriere per realizzare il sogno. Luca è il contadino e cantiniere, Sara è la giramondo e responsabile commerciale. Sono 9 gli ettari di proprietà, l'età delle vigne varia da 15 ai 25 anni, 25.000 le bottiglie prodotte. Scenografica la grotta usata come barricaia nel centro storico di Melfi, è venuta alla luce per caso in seguito a lavori di ristrutturazione, un tempo era usata come cava per l'edilizia.
Carolin Martino assieme al papà Armando gestisce l'omonima casa vinicola a Rionero in Vulture fondata negli anni '40. Sono 50 gli ettari, metà di proprietà e metà in affitto a conduzione diretta, 300.000 le bottiglie prodotte. Carolin è una donna moderna (è la Presidente delle Donne del Vino della Basilicata) e ha le idee chiare sul futuro asset. La riorganizzazione aziendale è in corso.
A completare il team c'è la cantina di Bisceglia. La guida è affidata a Michele Bisceglia. Sono 32 gli ettari di proprietà, l'età dei vigneti varia da 15 ai 32 anni, 120.000 bottiglie prodotte, oltre l'aglianico si allevano anche vitigni internazionali merlot, syrah e chardonnay. Accanto alla cantina sorge un ampio complesso archeologico databile tra il IV e il V secolo. La struttura della cantina è moderna, si presta molto bene all'accoglienza e all'allestimento di eventi glamour.
Aglianico del Vulture Titolo 2017 Elena Fucci
95/100 - € 30
Da uve aglianico. Matura in barrique per 12 mesi. La 2017 è stata una delle migliori annate, sontuosa ed equilibrata, il caldo e le piogge sono arrivati nei tempi giusti. Colore rubino con riflessi granati. Complesso, sentori di frutti rossi, speziatura, tabacco e cannella. Dotato di personalità, ampio e persistente.
Aglianico del Vulture Pian del Moro 2015 Musto Carmelitano
90/100 - € 18
Da uve aglianico da vigneti di 70 anni. Raccolta manuale. Maturazione 12 mesi in acciaio e 12 mesi in tonneau di rovere francese. Colore rosso rubino con riflessi violacei, sentori di frutta rossa, lampone e gelso. Di corpo, elegante e persistente.
Aglianico del Vulture Damaschito 2015 Grifalco
95/100 - € 30
Da uve aglianico del cru aziendale in località Maschito, uno dei più noti del Vulture. Matura per circa due anni in tonneau e barrique. Colore rosso rubino scuro. Al naso note speziate e floreali, elegante, consistente e persistente.
Aglianico del Vulture Gudarrà 2015 Bisceglia
89/100 - € 13
Da uve aglianico allevate a cordone speronato. Raccolta manuale. Matura 12 mesi in barrique nuove. Rosso rubino con riflessi violacei. Sentori di frutti rossi e note speziate. Equilibrato al palato. Il nome deriva dal locale dialetto, vuol dire "godrà".
20.000 bottiglie prodotte.
Aglianico del Vulture Liscone 2014 Madonna delle Grazie
89/100 - € 12
Da uve aglianico del vigneto più grande, età media 50 anni, a 400 m. s.l.m.. Raccolta manuale, mai prima della seconda settimana di ottobre. Maturazione in tonneau. Colore rosso rubino brillante, note di frutta neri, dotato di struttura e tannini eleganti.
Aglianico del Vulture Stupor Mundi 2014 Carbone Vini
91/100 - € 20
Da uve aglianico da vigneti di 45 anni in contrada Piani dell'Incoronata. Raccolta manuale nella terza settimana di ottobre. Matura in botti di rovere francese, nuove al 30%, usate al 70 % in grotte di tufo a temperatura naturale. Colore rosso rubino. Note balsamiche tipiche dell'annata fresca, pepe e amarena matura. Di corpo. Prende il nome dal soprannome di Federico II di Svevia.
7000 bottiglie prodotte.
Aglianico del Vulture Superiore Riseva 2013 Martino Vini
92/100 - € 35
Da uve 100% aglianico raccolte manualmente nella prima decade di novembre. Matura 24-30 mesi in barrique. Ottima annata con scarse piogge. Rosso rubino intenso. Sentori di note speziate, cacao, vaniglia e liquirizia. Equilibrato e persistente al palato.
1333 bottiglie numerate a mano.
Aglianico del Vulture Superiore Storico 2012 Basilisco
94/100 - € 60
Da uve aglianico da vigne di 85 anni allevate con la caratteristica tecnica a capanno (prima dell'acquisto il vigneto rischiava l'espianto). Matura 12 mesi in barrique. Colore rubino intenso, sentori di frutti rossi, al palato intenso e persistente.
1500 bottiglie prodotte.