I Vini Estremi della Campania
Una viticoltura complessa, che permette di esplorare diversi orizzonti, dove rocce, montagne, mare e zone impervie, giocano un ruolo importante nella produzione del vino.
Prevalentemente collinare la Campania, è montuosa solo al 34% e pianeggiante al 15%, con la cima più alta identificata con il Monte La Gallinola (1.923 metri) che si trova al confine con il Molise, dove in vetta si può godere di un magnifico tramonto sui laghi del Matese. Ed è partendo da questo luogo che le differenze pedo climatiche della regione si rendono palesi, passando da un ambiente carsico dell’entroterra della ragione, Sannio in primis (con caratteristiche dei suoli costituiti in massima parte da elementi argillosi, calcarei, silicei), alla natura vulcanica dell’Alto Casertano, dei Campi Flegrei, del Vesuvio, delle isole del Golfo di Napoli (eccetto Capri che è sedimentaria, formata da terreni calcarei del Cretaceo) e persino di alcuni areali, a macchia di leopardo, della fredda Irpinia, che per lo più ha terreni costituiti da marne, tufo e sabbia, ed infine, alla presenza del flysch cilentano, una roccia composta da strati di arenaria, argilla, marna e calcare, riconoscibile dalle colorazioni variegate che reca al paesaggio e con la caratteristica del suolo alcalino e forte, perfetto per la vite.
In questo panorama di eterogeneità, la Campania offre una viticoltura complessa, che permette di esplorare diversi orizzonti, dove rocce, montagne, mare e zone impervie, giocano un ruolo importante nella produzione del vino, raccontando anche di pendenze, altitudine, terrazzamenti, gradoni che contemplano uno sforzo eroico ed estremo da parte dell’uomo, superando ostacoli e fatica. Ma per eroico ed estremo intendo anche la coltivazione di talune varietà di uve dimenticate e recuperate che salvaguardano le tipicità e il territorio, nonché il tipo di coltura e di lavorazione, poi la ricerca, lo studio, l’annata particolare e il luogo affinamento.
Ermina Di Meo, ad esempio, è un vino che sfida il tempo, poiché è rimasto 18 anni in acciaio prima di vedere la luce. Vigna del Lume Cantine Antonio Mazzella è prodotto con uve coltivate a ridosso del mare su un costone di roccia in località Punta del Lume. Vendemmiate, vengono torchiate all’interno di piccole grotte di lapillo e il mosto ottenuto è successivamente trasportato al porto di Ischia via mare (il vigneto non ha altri accessi). Un rappresentante della viticoltura eroica ed estrema. Vigna della Congregazione 2013 Villa Diamante, invece, è la prova di come un’annata difficile e complicata col tempo si trasforma in un capolavoro.
Morrone Cantine Alois nasce da uve Pallagrello Bianco, una varietà (esiste anche a bacca nera) che ha rischiato l’oblio e che un tempo era presente nella Vigna del Ventaglio voluta da re Ferdinando IV di Borbone nella seconda metà del Settecento. Capri Bianco Scala Fenicia (una cantina nata per recuperare e rinnovare la tradizione vinicola di Capri, altrimenti persa), è anch’esso esempio di vino eroico. Le uve sono di un vigneto pluricentenario a terrazzamenti strappati alla roccia scoscesa che degrada verso il mare.
Nireo Abbazia di Crapolla è prodotto da Pinot Nero coltivato su un costone di roccia a 300 metri sopra le spiagge di Vico Equense. Un esempio di resilienza, adattabilità dell’uva dalla maturazione precoce e sensibile al terroir, che non ama molto il caldo e che dalla Borgogna è arrivata a Napoli.
Terra del Padre Cantine del Mare ottenuto solo da vigneti centenari pre-fillossera che dimorano sopra la caldera nei Campi Flegrei. Iss Tenute San Francesco, il vino di Tramonti, il borgo della Costiera Amalfitana dove ceppi centenari dalle grandi dimensione di uva Tintore a piede franco concorrono a ottenere vini eterni, longevi. Per finire, Cripto I Borboni, lo Spumate Asprinio d’Aversa da alberate aversane, la cui età oscilla dai 50 ai 350 anni, con alberi di pioppo che fanno da sostegno alle viti che salgono verso il cielo fino ad arrivare a 5 metri di altezza. Coltura, questa, candidata ad essere indicata nel patrimonio dell’Umanità di Unesco.
Per leggere le schede di questi vini, con descrizione, punteggio e prezzo, clicca sul nome:
- Fiano di Avellino Erminia 2004 Di Meo
- Ischia Bianco Vigna del Lume 2022 Cantine Antonio Mazzella
- Fiano di Avellino Vigna della Congregazione 2013 Villa Diamante
- Terre del Volturno Pallagrello Bianco Morrone 2021 Cantine Alois
- Capri Bianco 2019 Scala Fenicia
- Campania Rosso Nireo 2021 Abbazia di Crapolla
- Campi Flegrei Piedirosso Riserva Terra del Padre 2018 Cantine del Mare
- Asprinio Spumante Metodo Classico Extra Brut Cripto 2018 I Borboni