Il mio Bordeaux, il nuovo millennio

Otto straordinari vini di Bordeaux delle annate 2000, celebrata come una delle più grandi degli ultimi 100 anni, e 2001, comunque molto interessante.
Per l’esattezza, l’inizio del nuovo millennio, caratterizzato da un’annata - la 2000 - celebrata come una delle più grandi dell’ultimo secolo. Paradossalmente rispetto a ciò che succedeva nel lontano passato, l’evoluzione tecnica ed agronomica ha portato, per i vini di Bordeaux, a caratteristiche più “pronte”, meno graffianti e meno austere, da giovani, rispetto a come erano nel lontano passato. È aumentata la concentrazione, la densità palatale, le caratteristiche dei tannini, arrotondate, più inclini al gusto d’oltreoceano e accondiscendenti verso il palato del “timone qualitativo” degli ultimi trent’anni, quel Robert Parker che con i suoi giudizi ha orientato scelte tecniche in maniera decisiva.
Invecchieranno questi vini come quelli di un secolo fa? Ne riparliamo, magari su questo schermo, fra una cinquantina d’anni… o più, perché mai porre limiti alla provvidenza?
Premetto un concetto che non necessariamente avrà adesione completa e incondizionata da chi negli anni ha stilato varie classifiche qualitative delle annate. Con il passare dei decenni, al di là delle variabili dipendenti che regolano la conservazione ottimale di un vino (le caratteristiche di conservazione quali temperatura, assenza di luce e vibrazioni, trasporto ecc) e quelle indipendenti (qualità del tappo), bevendo centinaia (se non migliaia…) di vini vintage di Bordeaux, non sempre ho trovato identità di giudizio con i vari “almanacchi delle annate”, in quanto annate considerate inizialmente “dure” e non perfettamente equilibrate, per cui classificate come medie o medio-basse qualitativamente all’uscita dei vini, nel tempo si sono distese splendidamente andando a sopravanzare, in parecchi casi, quelle più “rinomate” che avevano avuto giudizi splendidi proprio perché più immediate, fruibili e giudicabili, positivamente, da subito (giudizi positivi, soprattutto, relativi ad annate calde che nel passato erano rare e determinanti per vini più corposi, alcoolici e strutturati).
Pauillac Cinquième Grand Cru Classé 2001 Château Linch Bages
94/100 - € 150
È un cinquième cru ed uno dei più grandi errori di classificazione mai corretti nella storia di Bordeaux. Colore rosso vivo, luminoso, senza cedimenti. Esprime profumi conciati con leggere note di tabacco, fruttini ancora vivi, spezie soffuse. È elegante e armonico anche in bocca, con tannini fitti ma non graffianti, elegante e di corpo pieno. Decisamente prospettico.
Saint Julien Deuxième Grand Cru Classé 2001 Château Leovilles Las Cases
95/100 - € 220
È il vino “re” di Saint Julien, pur essendo un deuxième cru. Rosso vivo, di buona densità cromatica, trasparente e brillante nella sua non eccessiva concentrazione. I profumi spaziano dalla grafite al frutto rosso di sottobosco, soprattutto mora e mirtilli. La nota balsamica è soffusa e sostiene uno spettro che con l’ossigenazione si fa sempre più complesso. La bocca ha energia da vendere, setosa, di grandissima eleganza nella sua esuberante gioventù.
Saint Emilion Grand Cru Classé 2000 Château La Gaffeliere
93/100 - € 120
Rosso intenso, denso e concentrato, seppur con note di trasparenza. I profumi sono esplosivi di frutta rossa, di ciliegia, di liquirizia dolce. La bocca è quasi rotonda, ampia, di grande potenza, avvolgente, con tannini finissimi e arrotondati. Velluto puro.
Saint Emilion Grand Cru Classé 2000 Château Figeac
95/100 - € 220
Rubino fitto, di ottima concentrazione cromatica, con qualche riflesso luminoso. Si espandono e alternano sensazioni olfattive di viole macerate, di duroni di Vignola, di prugne rosse, di more. È caldo, in bocca, vigoroso ma con poche asperità, morbido e carezzevole, sostenuto da bella freschezza e tannini gustosissimi. Un vino decisamente gourmant.
Saint Estephe Deuxième Grand Cru Classé 2000 Château Cos D’Estournel
95/100 - € 250
Ecco un altro monarca sebbene deuxieme cru, decisamente il “re” di Saint Estephe. Colore rosso vivissimo, brillante, senza ombra di cedimenti, impressionante. I profumi sono acuti di ciliegia e mirtilli, con un sottofondo squisito di cuoio conciato. Si notano spezie scure (pepe nero e ginepro) ma anche note di garrigue. La bocca è decisamente austera, di struttura saldissima, di impettita vigoria. Prospettico come pochi (durerà, sempre migliorando, altri decenni), dà la sensazione di un vino aristocratico come pochi. Annata straordinaria.
Pessac Leognan Premier Grand Cru Classé 2001 Château Haut Brion
96/100 - € 480
Uno dei vini più longevi esistenti, già dal colore “innaturale” rosso vivissimo con qualche riflesso violaceo mostra una gioventù sfrontata a quasi vent’anni dalla vendemmia. Le prime note sono quelle riconoscibilissime di tabacco dolce, leggera affumicatura, pellame nobile, frutto di sottobosco. In bocca teso come pochi, di un’energia viva e spiazzante, ricco e quasi ridondante nella sua tessitura austera e impettita. Finale lunghissimo.
Margaux Premier Grand Cru Classé 2000 Château Margaux
99/100 - € 1200
Colore rosso intenso, di buona concentrazione. L’annata, in Rive gauche, è di quelle storiche. Il fraseggio olfattivo fa intendere cose spettacolari: è intenso, potente, di balsamicità quasi aggressiva, con impianto scenico di fruttini neri e rossi spettacolare, note ferrose ed ematiche in evidenza che rimandano al syrah. La bocca straordinariamente distesa, dotata di equilibrio acido -tannico mirabile, una lunghezza infinita. Drappo di seta preziosissimo, nonostante una baldanza giovanile sfrontata.
Pauillac Premier Grand Cru Classé 2000 Château Lafite Rothschild
100/100 - € 2000
Rosso fuoco con tonalità luminose. Vino mitico in annata storica. Non ci sono parole per descrivere la complessità dei profumi, scevri da ogni nota pirazinica, giocata su alloro e un frutto maturo deciso di ciliegia, confettura di more e mirtilli, cuoio conciato, legno balsamico. La bocca è meravigliosamente e indecentemente stimolante, saturante, piena e ricca come è difficile immaginare se non sorseggiandolo con grande concentrazione tentando, molte volte inutilmente, di resistere all’avidità del sorso stesso. Lunghezza chilometrica.