L’anima “bianchista” della Campania
Più di 2/3 della viticoltura campana è dedicata alle uve bianche, che sono moltissime e offrono vini dalle mille sfaccettature diverse.
I dati parlano chiaro: la Campania annovera una presenza di uve a bacca bianca che sfiora il 70%, posizionandosi così tra le regioni italiane con maggiore presenza di vitigni bianchi e con uniformità di allocamento tra le province, dando così una personale impronta al luogo e marcandone i confini. Fiano, greco, falanghina, coda di volpe, asprinio e biancolella, godono di una importante presenza e danno vita a produzioni di pregio, essendo parte integrante di denominazioni importanti a Doc o Docg.
Accanto a questi vitigni principali, conosciuti e riconosciuti, c’è un’importante presenza di vitigni “minori”, che fungono da ambasciatori di micro e macro territori, e che di “minore” hanno solo l’esigua quantità prodotta, ma che a loro volta generano produzioni enologiche di estimabile valore, legate alla storia, alla cultura e alle tradizioni specifiche del territorio. Queste varietà si sono conservate grazie alla viticoltura familiare, all’orografia della regione, alla presenza di terreni vulcanici che non hanno permesso la diffusione della fillossera - e quindi del conseguente espianto e rinnesto con varietà extra regionali. E infine grazie alla pratica agricola della riproduzione per propaggine, presente in tutta la regione, importante in particolare nelle aree vesuviane, poi in quelle dei Campi Flegrei e della costiera.
Il patrimonio ampelografico presente in Campania è irripetibile per condizioni microclimatiche e per habitat. Una biodiversità rara, che amplia l’offerta enologica della regione, caratterizzata da una spiccata tipicità. Ed ecco che vitigni come ginestra, caprettone, agostinella, coda di pecora, fenile, catalanesca, roviello (greco musc’), ripolo, pallagrello bianco, forastera, pepella, san Nicola, santa Sofia, chingo bianco, tozzola, aglianicone bianco, biancatenera, biancazita, sono solo punte dell’iceberg di ciò che la Campania possiede. E questo senza menzionare le uve a bacca rossa e tutte quelle che sono ancora da censire e da iscrivere nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite. Uno scenario complesso ed articolato, come si vede, che testimonia il variegato patrimonio ampelografico della Campania Felix.
Irpinia Coda di Volpe Zirpoli 2018 Fiorentino
90/100 - € 13,00
Da uve coda di volpe. Acciaio. Prima annata di produzione. Giallo paglierino e naso ampio di pesca gialla, cedro, pompelmo e camomilla. Decisamente fresco, agile, salino e di deliziosa bevibilità.
Solo 500 bottiglie.
Beneventano Bianco Agostinella 2017 Vigne Sannite
89/100 - € 12,00
Da uve agostinella. Acciaio. Giallo dorato. Note di pera, bosso e pesca bianca, seguite da salvia e insoliti accenni boisé. Sapido, ricco, armonico e fresco. Chiude con una piacevole nota di menta.
2.500 bottiglie.
Vesuvio Bianco 2014 Villa Dora
92/100 - € 13,50
Da uve caprettone 80% e falanghina 20%. Acciaio. Giallo paglierino brillante. Lo spettro aromatico ricorda la zagara, la ginestra, l’albicocca e la foglia di pomodoro. In seconda battuta si affacciano le nuance fumé e di menta. In bocca è fresco, acido, disteso e impreziosito da una sferzante sapidità. Giovane. Da dimenticare ancora qualche anno in cantina.
1.500 bottiglie.
Costa d’Amalfi Per Eva 2015 Tenuta San Francesco
93/100 - € 13,50
Da uve falanghina 65%, ginestra 30%, pepella 5%. Acciaio. Giallo dorato. Cedro, foglia di limone, albicocca, mandorla e fieno. In bocca è fresco, acido, salmastro ed estremamente appagante. La chiusura lunga regala una nota d’incenso e accenni fumé.
3.000 bottiglie.
Terre del Volturno Pallagrello Bianco 2018 Vestini Campagnano
90/100 - € 12,00
Da uve pallagrello bianco. Acciaio. Giallo paglia. Al naso si presenta delicatamente floreale, poi fruttato e vegetale. All’assaggio è sapido, polposo e fresco, teso e saporito.
10.000 bottiglie.
Asprinio di Aversa Atellanum 2018 Masseria Campito
89/100 - € 10,00
Da uve asprinio. Acciaio. Giallo verdolino e olfatto di note agrumate, mela verde ed erba falciata. Fresco, con acidità evidente, salino e verticale. Un vino di impatto piacevole e dal sorso facile.
5.000 bottiglie.
Campania Fiano Don Chisciotte 2018 Pierluigi Zampaglione
90/100 - € 20,00
Da uve fiano allevate a 800 metri slm. Macerazione sulle bucce per 10 giorni circa, affina in acciaio. Giallo paglia con accenni dorati. Ginestra, cedro e mandarino, poi anice stellato e pietra focaia si alternano al naso. All’assaggio emerge freschezza e polpa supportata da una accentuata trama sapida. Chiude lungo.
10.000 bottiglie.
Ischia Biancolella Tenuta Frassitelli 2018 Casa D’Ambra
91/100 - € 14,00
Da uve biancolella. Acciaio. Giallo paglierino con lievi riflessi verdini. Le note di testa sono mandorla fresca, bergamotto e cedro, poi banana e ginestra. Il sorso croccante, verticale e salmastro è particolarmente fresco. Equilibrato e sottile.
10.000 bottiglie.
Campi Flegrei Le Cigliate 2015 Cantine Farro
91/100 - € 15,00
Da uve falanghina, raccolte nella terza decade di ottobre. Colore giallo paglia con riflessi dorati brillanti. Olfatto ampio con netto richiamo al limone candito e al bergamotto, poi echi marini, albicocca matura e macchia arbustiva. Ampio e verticale, salmastro e fresco. La chiusura esalta le sensazioni iodate e la nuance fumé. Un vino molto territoriale.
7.000 bottiglie.