Quelli che… il Trentodoc!

Trentodoc: Bollicine sulla città, ha compiuto 11 anni. A Trento, prima di Natale, le 43 case spumantistiche hanno presentato il metodo classico trentino. Un evento “diffuso” che si è svolto tra Palazzo Roccabruna, sede dell’Enoteca Provinciale, il Muse, il museo delle scienze e della montagna di Renzo Piano, le aziende, che hanno offerto la loro testimonianza, e numerosi winebar ed enoteche della città.
La storia del Trentodoc inizia ai primi del '900 con Giulio Ferrari e la sua piccola produzione di metodo classico. Via via, molti lo seguono. Nel 1961, Leonello Letrari, Bepi Andreaus, Riccardo Zanotti, Pietro Turra e Ferdinando Tonon escono con il marchio “Equipe 5”. Nell’84 nasce l’Istituto Trento Doc. La Doc arriva nel ‘93, la prima in Italia riservata al metodo classico. Il marchio collettivo territoriale Trentodoc risale al 2007.
Dallo scorso anno, il Trentodoc ha la sua “carta d’identità” che certifica l’oggettivo legame del vino con il territorio di origine, frutto di un progetto di ricerca della Fondazione Mach di San Michele all’Adige con il Mipaaf e l’Università di Modena e Reggio Emilia. Soprattutto chardonnay, ma anche pinot nero, bianco e meunier, coltivati in altitudine, per ottenere un vino base che matura sui lieviti minimo 15 mesi, fino ad un massimo di 10 anni per le Riserve più evolute.
I dati dell’ultimo triennio parlano di crescita costante del Trentodoc. 8,5 milioni di bottiglie “tirate” del 2014, con un +13% per Riserve e Millesimati e il 20% della produzione esportato in Europa e nel mondo. "I numeri confermano la coerenza del nostro percorso, l’attenzione alla qualità, e il valore di un territorio unico e straordinariamente vocato - sottolinea Enrico Zanoni, presidente dell’Istituto Trento Doc. - Gli ampi spazi di crescita sia della notorietà sia della distribuzione dei prodotti, sono sicuri indicatori di ulteriori scenari di sviluppo".