Soave: una terra, tante sfaccettature di vino

Poliedricità di strutture, equilibrio, golosità, eleganza, sapidità decisa e carezzevole morbidezza: è il mondo del Soave
Riconosciuto come “vino tipico” già nel 1931, il Soave è molto di più di un vino. Territorio, sistema vitivinicolo sostenibile e paesaggio rurale protetto convivono in una dimensione spaziale unica, dalle origini geologiche infuocate e turbolente
Oltre che delle caratteristiche delle uve, garganega in primis, e delle tecniche di produzione, i vini di Soave sono figli dei singoli ambienti pedoclimatici che caratterizzano le vigne di pertinenza. Così, al netto delle differenze di stile dei tanti e valenti produttori, per comprende il Soave è cruciale capire come si comportano, in linea generale, piante e uve nei diversi terreni.
I vigneti ubicati sulle colline vulcaniche (50-550 metri di altitudine) presentano delle densità d’impianto molto fitte, con una parcellizzazione della superficie di 0,3 ettari per proprietà. L’età media delle piante è più alta rispetto alle altre aree e più del 50% delle viti ha almeno trent’anni. La garganega dimora nel 95% dei fondi, il resto è trebbiano di Soave, pinot bianco e chardonnay. I vini hanno forza ed equilibrio, con sentori di spezie che vanno ad arricchire un quadro fruttato e floreale, dove mandorla e piccoli frutti, anche rossi, sono in netta evidenza. Importante la freschezza e fondamentale la vena sapida.
Le colline calcaree (50-200 metri di altitudine), al contrario di quelle vulcaniche, registrano pendenze più morbide e forme di allevamento a spalliera. Le minori disponibilità idriche rispetto ai suoli prettamente basaltici contengono la vigoria della garganega, protagonista assoluta della zona, regalando vini di grande appeal aromatico, con sentori di frutti tropicali e mediterranei in bella mostra, buon corpo e sostenuta acidità.
Le aree pianeggianti di origine vulcanica (30-100 metri di altitudine), in confronto alla medesima zona collinare, mostrano una certa giovinezza degli impianti, tra i 10 e i 20 anni d’età, frutto in molti casi del rinnovamento imposto dalla gelata del 1985. Le vigne, perlopiù a garganega, danno alla luce vini dalla spiccata freschezza e dagli aromi fruttati e speziati.
La pianura calcarea infine, nelle aree di Illasi e Colognola, contraddistinte da un’altitudine appena più elevata rispetto al resto della zona (100-120 metri invece che 35-50), ospitano vigneti di oltre trent’anni d’età, caratterizzati da produzioni più misurate. Nel complesso i vini di quest’area sono spesso densi e segnati da evidente freschezza, soprattutto nella zona di Soave; più slanciate invece le strutture a Illasi e Colognola, ma sempre netti, eleganti, floreali e fruttati gli aromi, con cenni addirittura di violetta.