Vigneto Sannio
Una zona che occupa il primo posto nel comparto vitivinicolo campano e dove Falanghina e Aglianico la fanno da padroni.
Diecimila ettari vitati, settemilanovecento vignaioli, circa cento aziende imbottigliatrici per oltre un milione di ettolitri di vino prodotto, tre denominazioni di origine e una indicazione geografica per più di sessanta tipologie di vini, un potenziale di cento milioni di bottiglie. Questi sono gli elementi salienti del vigneto Sannio, che assegnano alla provincia beneventana il primo posto nel comparto vitivinicolo della Campania (circa il 50% della superficie viticola e della produzione vinicola regionale).
Numeri importanti per il territorio sannita, che oltre ad essere terra di vino è anche di olio e di eccellenze gastronomiche (il prosciutto di Pietraroja, il carciofo di Pietrelcina, il pecorino Laticauda, per citarne alcuni), confinante a sud con l’Irpinia, a ovest con il Casertano, a nord con il Molise e a Est con la Puglia. Un paesaggio dove è tangibile la forte tradizione vitivinicola con chilometri e chilometri di colline vitate, dove oltre all’Aglianico (costituisce il 28% della coltivazione) e alla Falanghina (12%), c’è una ricca biodiversità di vitigni, come il Sommarello, il Piedirosso, lo Sciascinoso, l'Agostinella, il Cerreto, la Coda di volpe, il Grieco, la Malvasia, il Fiano, la Passolara di San Bartolomeo, l’Olivella, il Carminiello, la Palombina e il Moscato di Baselice.
In questo scenario di patrimonio di uve, che concorrono ad arricchire il tessuto produttivo, piccole e grandi aziende e cooperative producono vini che fanno il giro del mondo, divulgando il territorio e la storia di questa terra, caratterizzata da culture che si sono succedute nel tempo, come la lunga dominazione Longobarda che ha disegnato in modo indelebile il paesaggio locale.
Per chi arriva la prima volta nel Sannio colpisce la maestosa sagoma del massiccio del Taburno che si incrocia con lo sguardo con i Monti del Matese, il castello e il borgo di Guardia Sanframondi e quello di Sant'Agata de’ Goti e gli innumerevoli Parchi Naturali Regionali.
Parlare dei vini del Sannio significa citare la Falanghina, vino simbolo del territorio, un vitigno trasversale e dalle grandi potenzialità di invecchiamento e poi dell’Aglianico del Taburno, del biotipo amaro, quello più diffuso, che regala vini austeri che solo col tempo svelano eleganza e complessità.
A seguire la degustazione di quattro Falanghina del Sannio Doc e quattro Aglianico del Taburno Docg. Cliccare sui nomi per aprire le schede.
- Falanghina del Sannio Svelato 2020 Terre Stregate
- Falanghina del Sannio Fois 2018 Cautiero
- Falanghina del Sannio Sant’Agata dei Goti Vigna Segreta 2021 Mustilli
- Falanghina del Sannio Anima Lavica 2022 Janare La Guardiense
- Aglianico del Taburno Pontius 2018 Nifo Sarrapochiello
- Aglianico del Taburno Riserva Vigna Cataratte 2018 Fontavecchia
- Aglianico del Taburno Safinos 2016 Il Poggio
- Aglianico del Taburno Riserva Spartiviento 2018 Cantine Tora