E’ nata una stella: Tenuta San Francesco

E’ Iss o no? E’ proprio lui l’ultima interessante “scoperta” di un talent scout d’eccezione come Daniele Cernilli. A me il compito di recensire, di mettere nero su bianco un vino ancora poco conosciuto, ma che promette bene. Molto bene.
Con Daniele Cernilli, Gaetano Bove (titolare dell’azienda) e altri ci troviamo all’enoteca il Goccetto, nella Roma fastosa del tempo dei papi, in quella che all’epoca si chiamava via dei Banchieri e oggi è via dei Banchi Vecchi. I bicchieri pronti sul tavolo e Gaetano stappa una bottiglia di E’ Iss 2011. Ne versa a ognuno. Nella tranquillità del bicchiere, il vino inizia a parlare di sé mentre Bove ci inebria del suo racconto.
Circondata da borghi, antiche chiese e vigne secolari, la Tenuta San Francesco è un’antica masseria del ‘700, nel territorio di Tramonti, “tra” i monti Lattari, in Costiera Amalfitana. Uno scorcio di mondo in cui il tempo sembra essersi fermato. Ad ogni olfazione la mente va. Va agli spettacolari ceppi di vite secolari di tintore, un vitigno autoctono prefillossera a piede franco, per giunta scambiato per anni per aglianico, che Gaetano ci mostra con orgoglio dal suo tablet. Che meraviglia quelle viti di tanta esperienza, così aggrappate al suolo da sembrare un tutt’uno con l’ambiente. Non ci sono parole per descriverle.
L’azienda nasce nel 2004. Dei suoi otto ettari e mezzo, quattro sono dedicati ai vigneti secolari prefillossera delle varietà tintore, aglianico e piedirosso. Altri due ettari e mezzo a falanghina, biancolella, pepella e ginestra. Un ulteriore mezzo ettaro destinato alla selezione genetica di aglianico e piedirosso.

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