3 Barbera, 3 territori
La Barbera, si sa, è uno dei vitigni rossi più ampiamente coltivati nel nord-ovest e dà origine a vini che tutti amano, come i tre che vi presentiamo.
Facciamo il gioco del “come se”. Come se la Barbera desse ovunque risultati straordinari. È proprio il caso di dirlo: nelle zone migliori, e da vigneti impostati secondo precisi criteri qualitativi, si ottengono vini assolutamente godibili, di beva deliziosa e addirittura pericolosa.
Ve ne proponiamo tre, di cui due piemontesi e una lombarda: una Barbera d’Alba, una Barbera d’Asti e una dell’Oltrepò Pavese, con l’Igt Provincia di Pavia.
Partiamo con quella albese, prodotta da Batasiolo, una grande cantina di proprietà della famiglia Dogliani. Ha vigneti in diversi comuni del comprensorio barolista, a La Morra e a Serralunga in particolare, da dove derivano rispettivamente i cru Brunate e Briccolina. Poi propone vini piemontesi da diverse zone, tutti ben fatti e talvolta con ottimi rapporti qualità/prezzo. Il segreto della produzione consiste nell’affiancare a esperienza e passione l’assoluta avanguardia in cantina, con l’impiego di tecnologia di ultima generazione.
Passiamo a quella d’Asti, prodotta nella zona di Nizza Monferrato. La Gironda ha solide radici nel territorio nicense da qualche generazione dove, come in molte storie piemontesi, sono i giovani a volere andare oltre il semplice “fare l’uva”, con una consapevolezza che talvolta potrebbe sembrare un azzardo e invece è la scelta vincente. Un’azienda al femminile quella delle due sorelle Galandrino con front woman Susanna, amata da tutti per la sua straripante simpatia. L’azienda è biosostenibile, in conversione biologica, ma l’attenzione per il dettaglio l’ha portata ad avere una cantina decisamente moderna con particolare attenzione alla catena del freddo.
Concludiamo con la Barbera pavese, prodotta da Monsupello, senza ombra di dubbio una delle cantine più valide e rappresentative della spumantistica dell’Oltrepò. Da sempre di proprietà della famiglia Boatti, dopo la scomparsa di Carlo, patriarca e grande figura della vitienologia locale, sono sua moglie Carla e i figli Laura e Pierangelo che continuano nell’opera, validamente supportati dall’enologo Marco Bertelegni. La produzione non si limita solo alla spumantistica, però, e comprende anche interessanti vini fermi.
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