A passo di Lugana
Quello del Lugana è un fenomeno che esploso in anni recenti, complici la bellezza del Lago di Garda, la franca bevibilità e la piacevole salinità.
Il territorio cui fa riferimento la denominazione Lugana è la parte meridionale del Lago di Garda e poco importa ai vigneti se amministrativamente si tratta di due regioni diverse (Veneto e Lombardia), dal punto di vista del vino il territorio c’è. Un territorio che potremmo dire diviso in due parti (che non corrispondono però alle regioni): la prima è quella fascia pianeggiante, più argillosa (un tempo paludosa), che si estende a sud del Lago e che dona struttura e uno stile più “lacustre”; la seconda è la fascia collinare alle sue spalle, con terreni più sabbiosi o di origine morenica, che donano acidità e profumi.
Due regioni diverse ma - la cosa fa sorridere, però la dice lunga sulla gestione territoriale della Chiesa Cattolica - tutti i comuni del Lugana ricadono sotto la diocesi di Verona: il vescovo veronese ha infatti giurisdizione anche sulle parrocchie bresciane di Desenzano, Sirmione, Pozzolengo e Lonato (il quinto comune, quello veneto, è Peschiera del Garda).
Tornando al vino, abbiamo scelto tre ottime aziende i cui Lugana rientrano nella fascia di prezzo entro i 15 euro, il prezzo limite di questa rubrica.
Partiamo dal Veneto, con una grande e famosa azienda che esiste da più di un secolo, la Tommasi Viticoltori. Produce una vasta serie di etichette sia di vini Doc veronesi, cui sono dedicati 90 ettari di vigneti, sia dei Doc della Valpolicella Classica, dove la famiglia possiede 105 ettari. Con l’ingresso della quarta generazione, dal 1997, la famiglia Tommasi ha iniziato una serie di investimenti anche fuori dal Veneto. È recente l’ingente investimento nella Doc Lugana, dove la superficie vitata ammonta adesso a 50 ettari.
Ci spostiamo in Lombardia, ma sempre nel ricco territorio del Garda Meridionale. Qui Daniele Malavasi ha costruito negli ultimi anni una realtà di indubbio interesse, anche se la sua storia familiare in questi luoghi risale alla fine dell'800. Sono 10 gli ettari di vigneto attorno a Pozzolengo, prima fascia di area calcarea argillosa profonda del Lago di Garda attorno a Sirmione, a 68 metri di altitudine, dove le sponde del lago circondate da colline moreniche danno al Lugana dinamismo e carattere. Altri 10 ettari sono in affitto e concorrono alla produzione.
Finiamo con Perla del Garda, una cantina giovane ma già conosciuta, con vigneti bellissimi e bottiglie dalle forme molto particolari. La famiglia Prandini ha puntato da subito sul vino più rappresentativo del Garda meridionale, il Lugana, e l’ha portato al successo commerciale internazionale, con una promozione intelligente ed efficace e vini dall’ineccepibile realizzazione tecnica.
Lugana Le Fornaci 2019 Tommasi
90/100 - € 10,00
Da uve turbiana (trebbiano di Lugana). Affina in acciaio sui lieviti per qualche mese.
Colore paglierino brillante con riflessi verdini. Intenso al naso con note agrumate di pompelmo, floreale di tiglio, anice e cipria. Poi emergono le note fruttate di pesca e mango. In bocca è salino e di buona freschezza con sensazioni fruttate e agrumate di mandarino, buona tensione e congedo carezzevole.
Lugana Camilla 2019 Malavasi
90/100 - € 12,00
Da uve turbiana (trebbiano di Lugana). Acciaio sui lieviti.
Paglierino luminoso. Al naso eleganti profumi tostati che ricordano frutta secca ma anche il riso basmati, poi scorza di bergamotto, lime e limone al naso. In bocca è netto l’attacco dolce, arriva poi il salato, complessivamente ampio e di buona beva.
Lugana Perla 2019 Perla del Garda
88/100 - € 12,00
Da uve turbiana (trebbiano di Lugana). Acciaio.
Paglierino con qualche riflesso oro. Naso delicato e floreale. Al palato risulta semplice e lineare, con una freschezza acida e richiami alla foglia di limone. Beva complessivamente dissetante e piacevole.