I premi speciali 2022

di Redazione 01/10/21
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Premi speciali 2022

Portare sotto la lente alcuni vini soprattutto, ma anche aziende, persone, progetti che ci colpiscono particolarmente anno dopo anno è il senso dei premi speciali che assegniamo sulla Guida Essenziale ai Vini d’Italia e che contribuiscono a fare luce sullo stato della nostra vitienologia. 

Ecco quindi i nostri migliori vini per categoria. Il Vino Rosso dell’Anno è il Barbaresco Asili Riserva 2016 Bruno Giacosa. Complice un’annata eccezionale, ha lasciato tutti a bocca aperta e gli abbiamo assegnato 100/100. Per il Vino Bianco dell’Anno, invece, abbiamo un ex aequo tra due grandi campioni di longevità: sono infatti entrambi vendemmia 2008, a sottolineare come spesso sia immotivata (e persino dannosa) la corsa all’ultima vendemmia. La complessità che deriva da lunghi affinamenti in bottiglia si ritrova tutta nel bicchiere. Stiamo parlando dell’Alto Adige Terlano Rarity 2008 Cantina Terlano e del Greco di Tufo Vittorio 2008 Di Meo, tipologie totalmente diverse, vitigni diversissimi, una visione condivisa. 

Il Vino Rosato dell’Anno, invece, si annida in uno dei territori storici per i rosati italiani, la Puglia, ed è il Furia di Calafuria 2020 Tormaresca, dove al vitigno locale per eccellenza, il negroamaro, si uniscono cabernet franc e syrah. La firma è della famiglia Antinori. Con il Vino Vivace dell’Anno (definito così per non urtare la suscettibilità di chi, per disciplinare, non vuole usare il termine generico “spumante” o anche “bollicine”, con qualche ragione) per una volta abbiamo abbandonato le due classiche denominazioni Franciacorta e Trentodoc per portare sotto la lente un altro territorio da grandi spumanti, il Piemonte, con l’Alta Langa Zero 140 Riserva 2008 Enrico Serafino.

Il Vino Dolce dell’Anno non è dolce, ma è un vino da fine pasto, di quelli che Veronelli definiva “vino da meditazione”. Stiamo parlando del Vecchio Samperi Marco De Bartoli Perpetuo Quarantennale Marco De Bartoli, un vino di assoluta grandezza (ha meritato in assaggio i 100/100), dalla personalità impressionante.

Per quanto riguarda il premio L’Esordio Vincente, dedicato al vino che esce sul mercato per la prima volta in assoluto e riesce a ottenere un risultato straordinario, abbiamo il Barbaresco Gallina 2018 Ceretto, un produttore storico che propone per la prima volta questo cru.

Veniamo ora a un premio molto caro al pubblico, Il Vino dal Miglior Rapporto Qualità/Prezzo, che incorona un vino classico e tradizionalissimo laziale, il Frascati Superiore Vigneto Santa Teresa 2020 Fontana Candida, ottima qualità proposta ad un prezzo irrisorio, 6,50 euro. Ci spostiamo in Veneto per trovare il vincitore del Premio per la Qualità Diffusa, assegnato a un vino che coniuga alta qualità con un notevole numero di bottiglie prodotte, che permettono quindi una facile reperibilità sul mercato. Si tratta dell’Amarone della Valpolicella Classico Costasera 2016 Masi, un classico che è una garanzia.

Continuiamo con gli altri riconoscimenti, quelli dedicati alle aziende. Il premio Azienda dell’anno, dedicato a una cantina che si è rivelata particolarmente performante, va alla toscana Casanova di Neri, un’azienda solida che anno dopo anno propone sempre una gamma di vini fantastici e quest’anno, beneficiando del binomio 2015-16 che a Montalcino si sono rivelate due annate fantastiche, ha superato sé stessa. Il Produttore Emergente, cioè la novità sconosciuta o quell’azienda poco nota che sta facendo balzi da gigante, è anch’essa toscana. Si tratta di Bertinga, proprietà russa e vigneti a Gaiole in Chianti. Abbiamo poi il Premio Cooperazione, dedicato alle cantine sociali, che vede vincitore la Cantina Valtidone, una delle realtà più importanti dell’intero comprensorio piacentino. 

E passiamo ai premi alle persone. L’Enologo dell’Anno è colui che anni fa era stato definito enfant prodige e che ha mantenuto e anzi superato le aspettative: Luca D’Attoma, autore di grandissimi vini in Toscana ma non solo. Per la Vitienologia Sostenibile, riconoscimento assegnato a chi s’impegna a favore dell’eco sostenibilità nei modi più diversi, abbiamo voluto premiare il lavoro dell’enologa Gioia Crespi, da sempre impegnata su questo fronte in maniera poco vistosa ma molto di sostanza. Il riconoscimento Una vita per il vino, che vuole sottolineare il ruolo e l’impegno di un protagonista della scena vitivinicola italiana, quest’anno viene assegnato all’enologo Riccardo Cotarella, presidente dell’Union Internationale des Œnologues, federazione che raggruppa e rappresenta a livello mondiale le associazioni nazionali professionali dei tecnici del settore vitivinicolo, e di Assoenologi, la più importante associazione italiana di categoria.

Per concludere, il Premio Progetto Qualità vede protagonista la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti. Fivi4Future: I vignaioli coltivano la ricerca è un progetto strategico pluriennale articolato in numerose azioni che mette al centro la sostenibilità ambientale e la tutela della biodiversità. Prima azione: aumentare la biodiversità dei vigneti.

Ricapitolando:

VINO ROSSO DELL’ANNO
Barbaresco Asili Riserva 2016 Bruno Giacosa, Piemonte 

VINO BIANCO DELL’ANNO (ex aequo)
Greco di Tufo Vittorio 2008 Di Meo, Campania
Alto Adige Terlano Rarity 2008 Cantina Terlano, Alto Adige 

VINO ROSATO DELL’ANNO
Furia di Calafuria 2020 Tormaresca, Puglia 

VINO VIVACE DELL’ANNO
Alta Langa Zero 140 Riserva 2008 Enrico Serafino, Piemonte 

VINO DOLCE DELL’ANNO
Vecchio Samperi Marco De Bartoli Perpetuo Quarantennale Marco De Bartoli, Sicilia 

L'ESORDIO VINCENTE
Barbaresco Gallina 2018 Ceretto, Piemonte 

VINO DAL MIGLIOR RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO
Frascati Superiore Vigneto Santa Teresa 2020 Fontana Candida, Lazio

PREMIO QUALITÀ DIFFUSA
Amarone della Valpolicella Classico Costasera 2016 Masi, Veneto 

AZIENDA DELL’ANNO
Casanova di Neri, Toscana 

IL PRODUTTORE EMERGENTE
Bertinga, Toscana

PREMIO COOPERAZIONE
Cantina Valtidone, Emilia

L’ENOLOGO DELL’ANNO
Luca D’Attoma

PREMIO VITIENOLOGIA SOSTENIBILE
Gioia Crespi

UNA VITA PER IL VINO
Riccardo Cotarella

PREMIO PROGETTO QUALITA’
Fivi4Future: I vignaioli coltivano la ricerca





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