Sauvignon dopati e altre amenità

di Daniele Cernilli 11/09/15
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Sauvignon dopati e altre amenità

Il 10 settembre scorso, ieri cioè, è uscito sulPiccolo di Trieste un articolo molto approfondito a firma di Luana de Francisco che trovate linkato qui sotto e che vi consiglio di leggere per intero, per questioni di chiarezza.

Frode sul vino Sauvignon, perquisite dai Nas 17 cantine fra Collio e Colli orientali 

Blitz dei Carabinieri dei Nas su disposizione della Procura di Udine. Tra le 17 aziende sottoposte a perquisizione e presenti nelle zone del Collio e dei Colli orientali del Friuli, figurano anche i nomi di etichette molto note e con un vasto mercato commerciale

“UDINE. Sognava di passare alla storia come l’inventore del Sauvignon più buono e più profumato del mondo. Di trovare, cioè, la formula magica che avrebbe permesso a qualsiasi produttore di esaltare il sapore del proprio vino e di lanciarlo nel gotha dell’enologia. E in parte, Ramon Persello, 39 anni, di Attimis, consulente bioclimatico tra i più noti in Friuli e, soprattutto, genio della chimica, pareva anche esserci riuscito. Questo, almeno, è ciò che sostiene la Procura della Repubblica di Udine, che attorno ai suoi esperimenti e alla cerchia di aziende agricole di riconosciuta fama che – stando alla tesi accusatoria – da lui si rifornivano, ha costruito un’inchiesta in grado di stravolgere gli equilibri dell’economia vitivinicola, e non solo, regionale. (Leggi qui il resto dell'articolo)

Come si evince dall’articolo siamo a livello d’indagini (Cit.: «Ci siamo mossi sulla base di elementi serissimi, in maniera mirata – ha affermato il procuratore capo di Udine, Antonio De Nicolo –. Eravamo stati messi in guardia da chi, in questo stesso settore, lavora in modo onesto. Da alcuni produttori del Sauvignon – continua – che seguono fedelmente il disciplinare e che si erano accorti che alcuni competitor esaltavano irregolarmente gli aromi del vino»).

Roberto Snidarcig intanto proclama la sua estraneità ai fatti e molti altri produttori stanno facendo lo stesso. Staremo a vedere, ovviamente. Quello che va sottolineato, a fronte dell’illegalità indiscutibile dell’uso di lieviti particolari, utilizzati per far ottenere ai vini profumi più intensi e piacevoli, e che sono vietati dalla legislazione italiana, è che

1) in ogni caso non sono nocivi alla salute

2) in altri paesi extraeuropei sono ammessi

3) solo da analisi specifiche si potrà stabilire quanta verità ci sia e se tutti i produttori oggi esposti alla gogna mediatica sulla base di accertamenti ancora in essere saranno poi responsabili di irregolarità o di reati.

Alcuni dei vini di Rodaro, Gigante, Luisa, Magnas, Tiare, Butussi, Pierpaolo Pecorari e Specogna, tanto per citare le aziende più prestigiose, hanno ottenuto premi e riconoscimenti internazionali, sono presenti sulle maggiori guide con punteggi a volte ottimi (Tiare è stata Cantina Emergente dell’Anno su Vini d’Italia 2015 del Gambero Rosso, ad esempio) e prima di rovinare loro la reputazione ci andrei con i piedi di piombo, detto con molta franchezza.





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