Tortellino Capitale
Se siete a Roma e vi dovesse venire voglia di un corroborante piatto di tortellini in brodo bisogna arrivare dalle parti di Piazza Bologna. Sarà un caso la scelta della zona, ma qui si trova un negozietto che è stata una vera rivelazione. Potremmo chiamarla la boutique del tortellino come hanno già fatto in tanti, ma secondo me la parola boutique ha un sapore un po’ troppo “vip e trendy” e questo posto invece non lo è, è qualcosa di più intimo e conviviale. Daniele Capozzi, il proprietario bolognese doc, spiega appassionato (con piacevolissimo accento emiliano) che ogni giovedì arrivano direttamente da un laboratorio di Bologna tortellini fatti ad arte da meticolose sfogline. Quindi giovedì non è più gnocchi ma turtlèn!
Zalla, così si chiama la bottega, è uno di quei posti come una volta, senza insegna, nemico del “mordi e fuggi”. Quando entri è un incontro di vite, la vostra e la sua: Capozzi è curioso di sapere - dato il passato da pubblicitario e collaborazione anche con la Rai - come sei arrivato lì, tramite quale social ne hai sentito parlare, se hai letto il “manifesto del tortellino” da lui appositamente redatto con una serie di diktat imprescindibili sulla preparazione del brodo, la conservazione del tortellino… e da lì il gioco è fatto.
Nel banco il colore giallo prevale: la sfoglia che tra una chiacchera e l’altra si trasforma in tagliatelle sotto i vostri occhi e ancora passatelli, passatelli sbagliati, lasagne e agnolotti. Non manca nemmeno un tocco di dolcezza con la confettura di visciole Cavazza, venduta anche sfusa e usata anche per farcire le tipiche raviole.