Presentato il 54° Vinitaly, 10-13 aprile
Si è svolta ieri la conferenza stampa di presentazione del prossimo Vinitaly, la più importante fiera del settore per il vino italiano. Dopo due anni di stop forzato, questa edizione ha gli occhi di tutti puntati addosso.
Il ministro Patuanelli: Vinitaly evento incredibilmente importante. Preoccupano aumento costi e attacchi al settore. Su vini sostenibili ci sarà un bollino di riconoscimento.
“Vinitaly è un evento incredibilmente importante e le fiere rappresentano un valore essenziale a supporto del made in Italy. Il vino è cresciuto molto negli ultimi 20 anni: dal 2000 il valore delle esportazioni è infatti quasi triplicato. Detto questo, non mi accontento che il vino italiano sia il secondo al mondo per valore delle esportazioni e il primo per quantità”. Lo ha detto, ieri a Roma alla conferenza stampa di presentazione del 54° Vinitaly, il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli.
“Il settore – ha aggiunto il ministro – è costretto ad affrontare alcune criticità a partire dall’aumento dei costi di produzione e delle materie prime, difficoltà destinate ad aumentare con il prolungarsi della crisi. Non va tutto bene – ha proseguito Patuanelli – anche per gli attacchi al mondo del vino, in particolare quelli legati al Nutriscore e al temuto bollino nero. Un’ipotesi non accettabile, che l’Italia farà il possibile per scongiurare”.
Sul nuovo decreto sui vini sostenibili, il ministro ha annunciato l’adozione di un bollino di riconoscimento: “Avremo – ha concluso - un marchio unico e un percorso di integrazione che coinvolgerà tutti i sistemi di etichettatura con certificazione di qualità e di sostenibilità”.
Vinitaly sempre più centrale per il business del settore.
Un quartiere espositivo al completo, crocevia internazionale delle tendenze e del business per 4.400 aziende da 19 nazioni. Torna in presenza, dopo due anni di stop forzato, l’edizione più attesa di Vinitaly, a Veronafiere dal 10 al 13 aprile. E lo fa, per la rassegna numero 54 presentata ieri a Roma, incrementando ulteriormente il proprio posizionamento sui principali mercati della domanda di vino italiano, a partire da quelli più maturi fino agli emergenti. Infatti, i top buyer da 50 Paesi già accreditati a Vinitaly sfiorano quota 700, con in testa la delegazione dal Nord America. Una mappa, quella prevista dell’ingente piano di incoming realizzato dalla SpA veronese e da Ice Agenzia, che copre le aree più strategiche dall’Atlantico al Pacifico fino all’Europa e, da quest’anno, anche all’Africa; una campagna che nel corso dei mesi ha dovuto tener conto sia dell’evoluzione sanitaria che dell’inaspettato scenario geopolitico.
Tra le novità nei 17 padiglioni, oltre all’area del ‘quarto colore del vino’ sugli Orange wine, quelle di MicroMegaWines - Micro Size, Mega Quality, la nuova sezione riservata alle produzioni di nicchia a tiratura limitata e di altissima qualità, di Organic Hall che implementa l’offerta di Vinitaly Bio e della Mixology, che dopo il numero zero di ottobre 2021, debutta ufficialmente con un proprio format.
Servizi, incoming, digitale: il piano del nuovo Vinitaly per favorire il business in fiera e la cultura del vino in città.
Crescita internazionale e perfezionamento qualitativo dei buyer, ulteriore riduzione selettiva di wine lover in fiera, maggior diffusione degli strumenti online in favore del b2b, miglior adeguamento dei servizi logistici della città che resta – a detta degli espositori – valore aggiunto imprescindibile per la manifestazione. È una sorta di piano industriale a tutto business quello che Vinitaly si appresta a varare in parte già dalla prossima edizione; una svolta “pro” dell’evento clou del vino italiano generata anche dall’ascolto di centinaia di imprese espositrici messa a punto in 2 anni di lavoro dal management della Spa scaligera con la consulenza di Roland Berger.
“Lo stop forzato ci ha permesso di inquadrare nel migliore dei modi lo scenario evolutivo di Vinitaly – ha detto il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani –. Lo abbiamo voluto fare anche attraverso la condivisione e l’ascolto dei nostri partner storici: le aziende, i consorzi e le organizzazioni del settore. Il risultato, dopo il test della Special edition di ottobre scorso, è un giro di boa – ha proseguito Mantovani – che avvieremo tra 10 giorni e completeremo nel biennio successivo, con un Vinitaly fortemente rafforzato nelle aree a maggior tasso di sviluppo potenziale. Secondo l’indagine commissionata, tra i principali punti di forza della manifestazione – conclude il direttore generale – emerge quello relativo alla presenza di buyer esteri (76%) e nazionali (53%)”.
Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor: 9 italiani su 10 lo consumano. Aumenta platea giovani (responsabili). Vino rosso simbolo dei baby boomer.
Come prima, più di prima: il gradimento degli italiani per il vino rimane altissimo, ancora più alto rispetto all’ultimo periodo pre-Covid. Nell’ultimo anno l’89% degli italiani ha infatti bevuto vino - dato in crescita rispetto a tre anni fa - per effetto soprattutto di un’impennata della platea di giovani maggiorenni, protagonisti di un approccio moderato e consapevole.
Lo dice l’ultima indagine “Gli italiani e il vino”, presentata a Roma alla conferenza stampa della 54ª edizione di Vinitaly dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, che ha voluto confrontare il rapporto tra gli italiani e il vino con un sondaggio molto simile a quello realizzato nel 2019.