Il biologico fa rete
Nasce la Rete Nazionale dei Distretti Biologici d’Italia. Il biologico punta compatto ad un’azione di sistema e lo fa mettendo insieme i Distretti di più Regioni.
Sono sette i distretti, appartenenti a sei diverse regioni (Veneto, Sardegna, Calabria, Lombardia, Marche e Lazio) che hanno firmato la costituzione della Rete, con sede a Roma e che da poco è stata registrata, ma già altri otto distretti sono in procinto di aderire. Dopo l'approvazione della legge sul biologico sono stati definiti i tratti distintivi dei distretti biologici, gli obiettivi che essi devono perseguire e i requisiti per il loro riconoscimento giuridico. La Rete ha l'obiettivo di rappresentare i Distretti Biologici riconosciuti e promuovere azioni condivise per la promozione del bio e delle buone pratiche in agricoltura, di salvaguardare e tutelare il patrimonio ambientale e di sviluppare le filiere puntando ai mercati esteri, sempre più attenti ad il Made in Italy e al biologico.
Partendo dalle esperienze dei Distretti biologici nei vari territori e le novità sia nella nuova PAC sia nella legislazione nazionale in tema di agricoltura biologica, si vuole lavorare insieme per portare avanti forti azioni a favore delle filiere biologiche e dei territori potendo contare, facendo sistema, delle importanti risorse messe in campo col Pnrr con la PAC.
La sfida del Green Deal con la quale i paesi dell'UE si sono impegnati a conseguire l'obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 e con il Farm to Fork, che tra i diversi obiettivi, punta a trasformare il 25% dei terreni agricoli in aree destinate all’agricoltura biologica entro il 2030, non può essere vinta se non impegnandoci tutti in azioni di sistema. Al momento con i suoi 2.186.570 di ettari di superficie agricola utilizzata per il bio, la percentuale media italiana è del 17,4% sul totale nazionale a fronte di quella dell’Unione Europea del 9%.
La rete Nazionale dei Distretti Biologici d’Italia mira proprio a questo, a raccogliere l’adesione di un sempre maggior numero di distretti biologici riconosciuti e, insieme, lavorare per il bene del nostro Paese. “Lavorare in rete è sempre una bella sfida – dice Campurra, neo eletto, all’unanimità Presidente della Rete Nazionale - abbiamo da subito contattato gli uffici del Ministero per presentare il nostro progetto ma agiremo immediatamente su tutto il territorio nazionale organizzando manifestazioni, seminari e convegni per rilanciare il biologico e le aziende dei Distretti della Rete”.