Alla scoperta della tintilia
Vitigno molisano, tradizionale, anche se non del tutto autoctono. Sta di fatto che la tintilia si trova solo tra le vigne molisane e ne costituisce un patrimonio indiscusso.
Tintilia è il nome di un vitigno molisano tipico delle zone collinari dell'entroterra. Abbandonato in passato per varietà quantitativamente più feconde, è attualmente al centro di un'interessante opera di valorizzazione. Possiamo considerarlo, infatti, una delle espressioni più autentiche dell'enologia molisana.
Questa varietà si può considerare autoctona solo in relazione al valore temporale che diamo all'aggettivo autoctono. Quanti secoli occorrono perché l'adattamento di un'uva a un territorio sia tale che ne trae caratteristiche uniche e inconfondibili? La tintilia infatti fu introdotta in Molise nella seconda metà del Settecento, durante la dominazione borbonica, in virtù dei commerci tra il Regno di Napoli e la Spagna. Il suo nome deriva probabilmente dall'etimo tinto, aggettivo con cui in spagnolo si definiscono i vini rossi in quanto rappresentativo delle caratteristiche cromatiche di questa uva che presenta un colore rosso scuro.