Nord Piemonte (2): i gioielli della famiglia Antoniolo a Gattinara
Un’azienda che ormai da anni porta avanti la valorizzazione dei propri cru aziendali con uno stile austero ed elegante.
La scelta dell’azienda Antoniolo di valorizzare i cru di Gattinara mi ha da sempre affascinato, un tentativo quasi borgognone di valorizzare le peculiarità del territorio portato avanti pervicacemente da Alberto e Lorella, nipoti del fondatore Mario Antoniolo. Il rispetto e le particolarità così ben espresse caratterizzano personalità precise, con uno stile diretto e ispirato, mai urlato, austero ma non aggressivo, elegante e raffinato.
Siamo a Gattinara, dove la gloria di questo nome si perde nell’alba dei tempi. Dove le esposizioni, il sottosuolo, il microclima sono un unicum. Ecco quindi spiegata la valorizzazione dei tre cru protagonisti della gamma Antoniolo, Osso San Grato, San Francesco e Castelle. Ma la storia di Antoniolo è assai antecedente, inizia nel 1948, producendo già da subito vini senza compromessi, nella tradizione che vuole vini proiettati in un futuro non ancora definibile. Proprio per questa capacità di interpretare l’uva nebbiolo nella sua essenza, abbiamo voluto testarla dal recente a ritroso nel tempo, con una mini-verticale dei vini di questa azienda.
Gattinara Osso San Grato 2012
95/100 - € 60
Da uve nebbiolo di vigne vecchie oltre sessant’anni coltivate in un appezzamento di quasi 5 ettari. Matura per 36 mesi in botti di rovere. Il colore è rosso relativamente carico, con nuances già retrò. I profumi sono delicati di rose appassite, è ematico, quasi di ruggine, con sublimi note balsamiche di sottofondo. In bocca è solo apparentemente lieve, ha una struttura tannica solida seppur finissima, quasi rarefatta. Sorprende la persistenza e il grande carattere che unisce forza espressiva ad eleganza estrema.
Gattinara Osso San Grato 2011
92/100 - € 60
Da uve nebbiolo di vigne di oltre sessant’anni. Matura per 36 mesi in botti di rovere. Rosso granato luminoso. I profumi sono articolati e di buona densità, pur senza picchi di intensità esagerati. Prevale la nota minerale decisa, la frutta rossa è ben presente, la nota balsamica in evidenza. In bocca è suadente, con trama tannica finissima e setosa, di grandissima eleganza, con struttura tutt’altro che imponente.
Gattinara San Francesco 2004
94/100 - € 60
Da uve nebbiolo di una vigna con viti di 50 anni. Maturazione di un anno in tonneau e 18 mesi in grandi botti da 20-25 hl. È forse il cru più austero e questa bottiglia, in annata grandissima, lo dimostra. Rosso crepuscolare, con riflessi granata. La prima nota al naso è di liquirizia poi viola macerata, quindi le note balsamiche prendono il sopravvento, unite a un leggero tabacco dolce e a spezie fini. Anche in questo caso, con la terziarizzazione, le note ematiche si sono sviluppate decisamente. La bocca è autorevole, di razza, con struttura tannica non esuberante ma incisiva. È straordinariamente ricco e lascia una bocca fresca e con ricordi struggenti per lunghissimo tempo.
Gattinara Vigneto Osso San Grato 1999
97/100 - € 100 e più
Da uve nebbiolo, botte grande per tre anni. Parlare di piccolo capolavoro dell’enologia italiana non è reato. Si presenta rosso flebile e decise sfumature granate, con unghia aranciata. I profumi sono tipici del cru, particolarmente intensi e trasfigurati con una terziarizzazione perfetta in un’annata storica. I fiori appassiti sono un vero bouquet variegato, poi china, sottobosco, humus. Le note di ruggine e ferro sono decise e particolarissime. La bocca è prorompente, vibrante per acidità viva con tannini di una finezza disarmante. Termina in retronaso con aghi di pino per stimolare un ricordo vivissimo per lungo tempo.
Gattinara Vigneto Osso San Grato 1983
94/100 – Non in commercio
Da uve nebbiolo, botte grande per tre anni. Impressionante per la gioventù che dimostra, con un colore molto simile al ‘99, granato intenso e trasparente. Il naso è veramente incredibile con le sue note ferrose, lo spettro si amplia con fiori secchi, terra bagnata, note fungine nobili di finferli e porcini, la sferzata ematica sempre presente. La bocca è seta pura, con tannini finissimi e ormai risolti, vellutato con ancora un’energia acida che non ti aspetti.
Spanna Santachiara 1964
93/100 - Vino non più reperibile sul mercato
Da uve nebbiolo (localmente spanna) maturato in botte grande. Riprendo da un assaggio di qualche tempo fa, in quanto la nuova apertura conferma tutte le più alte aspettative. È impressionante la capacità di evoluzione con l’età dei grandi vini del Nord Piemonte. Rosso chiaro, un cerasuolo con note aranciate nette. Il naso è un vero e proprio sfalcio di fiori secchi, di cuoio antico, di pellame nobile. Le note balsamiche ci sono, così come quelle ferrose. La bocca finissima, senza sbavatura alcuna, sorretta ancora da bella acidità in un contesto di tannini ormai risolti. Emozione…