Belle Epoque Perrier-Jouët in una degustazione d’eccezione
Un affascinante percorso attraverso differenti cuvée Belle Epoque, le annate 2011, 2008, 2006, 2005 e 2004, per comprendere le potenzialità di questo grande champagne.
Il valore di un grande vino, e quindi pure il valore di un grande champagne, si legge nella prova del tempo. Per questo nella denominazione esiste la tipologia delle Cuvée de Prestige, spesso i top di gamma della produzione, vini che vengono concepiti per sfidare il tempo e per farlo si dotano di un diverso “bagaglio cromosomico”. Il Dna di una Cuvée de Prestige è infatti comune a molti champagne, ed è costituito dai seguenti elementi:
- una selezione di uve proveniente per la maggior parte da vigneti classificati Grand e Premier Cru;
- una vinificazione che vede prevalere solo il cuore della pressatura e una maturazione sui lieviti molto lunga, poiché fino al momento del dégorgement la presenza dei lieviti nel vino garantisce una protezione antiossidante, facendo affinare la complessità degli aromi senza far invecchiare lo champagne;
- ma sopra a tutto c’è l’imprinting dell’origine, quello che viene definito lo stile della Maison e che attraversa tutta la gamma degli champagne di un certo produttore, come una sorta di marchio di fabbrica, e che sancisce la riconoscibilità interpretativa che farà preferire al consumatore una certa marca ad un’altra.
In questo quadro, la Maison Perrier-Jouët si è conquistata le preferenze di una buona parte del pubblico sia degli appassionati che degli esperti con uno stile fatto di equilibrio, dove la freschezza armonica e la finezza sono i cardini attorno a cui vengono costruiti gli assemblaggi.
All’apice della gamma c’è la cuvée Belle Epoque, uno champagne raffinato che il mercato italiano ha conosciuto e dimostrato di apprezzare grazie al lavoro svolto negli anni più recenti da Antinori, e alla sua rete di Maison Recommandée (ristoranti e hotel dove gli champagne Perrier-Jouët si trovano sempre al bicchiere).
Lo champagne Belle Epoque celebra, secondo lo Chef de Cave della Maison Perrier-Jouët Hervé Deschamps, l’"Art du Millesime", ovvero la più rappresentativa espressione di una determinata annata, l’esaltazione di una specifica vendemmia secondo le chiavi interpretative del savoire-faire Perrier-Jouët, capace di creare un grande champagne in grado di affrontare la sfida del tempo.
Icona dall’eleganza floreale già nella bottiglia con la decorazione creata da Emile Gallé, Belle Epoque è uno champagne con un assemblaggio piuttosto definito: il 50% delle uve proviene dalle migliori vigne di chardonnay della Côte des Blancs – Grand Cru di Cramant, Avize e Chouilly – a cui si unisce un 45% di pinot noir – proveniente dai Grand Cru di Mailly, Ay e Verzy – completato da un 5% di meunier di Dizy. In alcune annate gloriose per lo chardonnay è stato realizzato il raro e prestigioso Belle Epoque Blanc de Blancs, mentre in vendemmie le cui condizioni non si erano dimostrate adatte alla realizzazione del classico assemblaggio Belle Epoque, lo Chef de Cave Hervé Deschamps ha preferito creare delle nuove cuvée. Sono nate così Belle Epoque Edition Première e Belle Epoque Edition Automne, champagne inediti capaci di interpretare il millesimo con una nuova chiave di lettura, sempre coerente con la grazia e la ricercatezza dello stile della Maison Perrier-Jouët.
In occasione dell’Asta dei “Vini pregiati e da collezione” di Pandolfini si è tenuta una rara verticale condotta da Leo Damiani, artefice del progetto Perrier-Jouët in Antinori, che ha ripercorso attraverso differenti cuvée Belle Epoque le annate 2011, 2008, 2006, 2005 e 2004. Un’esperienza affascinante che ha permesso di comprendere le potenzialità di questo grande champagne.