Berlucchi ’61 Blanc de Blancs e vent’anni di evoluzione
La presentazione del nuovo nato di casa Berlucchi è stata l'occasione per una degustazione della gamma ’61 Nature con il Rosé 2012 e i ’61 Nature 2012, 2011, 2010 e 2009.
Berlucchi presenta l’ultimo nato della gamma ’61 Nature, ma la presenza di Arturo Ziliani è un’occasione per riparlare di questi ultimi vent’anni dell’azienda che della Franciacorta ha il primato, quando Franco Ziliani insieme a Guido Berlucchi creò il primo “champagne italiano di Franciacorta” come veniva chiamato allora. Le origini datano proprio a quel 1961 che dà il nome alla collezione di Franciacorta inaugurata per la ristorazione qualche anno fa, che oggi si completa con un Blanc de Blancs vendemmia 2012.
Oggi Arturo Ziliani ricorda quando ha cominciato come tecnico e pian piano insieme al padre Franco, alla sorella Cristina e al fratello Paolo ha costruito quella che è oggi una realtà da 4,2 milioni di bottiglie, per una gestione complessiva di 500 ettari di cui 85 di proprietà. Perché gli ultimi vent’anni? Perché è nel 1999 che la famiglia ha deciso di rinnovare tutti i vigneti piantati negli anni ’60, un grosso investimento insieme ai successivi rinnovamenti progressivi della cantina, ma è dalle vigne che tutto prende forma, proprio come nel caso del debuttante ’61 Nature Blanc de Blancs. Il suo DNA è infatti legato al vigneto Arzelle, accanto alla sede storica dell’azienda, un corpo unico di 17 ettari ad alta densità di impianto con 10.000 ceppi/ha, che deve il suo nome al dialetto bresciano che indica un campo arso dal sole. Qui l’uva chardonnay matura molto di più che nelle aree circostanti, e questa caratteristica lo rendeva ideale per realizzare il Satèn Palazzo Lana, per via del buon potenziale alcolico di partenza e dell’acidità smussata.
Con queste caratteristiche lo chardonnay consente la produzione di basi che possono anche non essere dosate, ed è in questo che Arturo Ziliani vede il futuro della Franciacorta tutta, e non solo di Berlucchi. L’opportunità climatica data dal terroir valorizzata dalle moderne tecniche di vinificazione, permetteranno alla Franciacorta di distinguersi dal resto del mondo come la prima zona del Metodo Classico dove lo svolgimento della fermentazione malolattica non è necessario, e con esso nemmeno il dosaggio. Certo per poter non dosare bisogna avere un’uva perfetta e tutto torna al vigneto, alle scelte di lavorazione e anche all’idea che il biologico non sarà una forzatura ideologica, ma un’evoluzione naturale dell’agronomia, se si vuole preservare il territorio per le generazioni future.
Con la gamma ’61 Nature ha rafforzato il proprio legame con la ristorazione nel 2009, dedicando una piccolissima parte della produzione alle esigenze delle grandi tavole gastronomiche. Fondamentale per la creazione di questi prodotti sono le pressature, su cui Arturo Ziliani insiste in particolar modo, per raccontare la sua esperienza. Oggi Berlucchi dispone di 8 grandi presse Coquard per essere rapidi nell’affrontare i volumi della vendemmia pur rispettando le 4 ore necessarie per la pressatura soffice, ottenendo un mosto senza interferenze da buccia, vinaccioli e raspi. Il frazionamento del mosto in Berlucchi è importantissimo, si pressa in 4 frazioni, fiore A 30% poi fiore B 20%, poi seconda spremitura 15% e 5% taille che non si usa mai, ma il Nature è ottenuto solo dal mosto fiore, per cui occorrono 100 kg di uva per produrre 30 litri di mosto.
Indubbiamente la verticale proposta da Arturo Ziliani - con ’61 Nature Rosé 2012, e ’61 Nature 2012, 2011, 2010 e 2009 - è un punto di riferimento importante per decodificare il futuro di Berlucchi che, non va dimenticato, ha la grande responsabilità di contare per circa un quarto della produzione complessiva di bottiglie di tutta la denominazione.
’61 Nature Blanc de Blancs 2012
93/100 – € 40
Singola vigna (Arzelle) di chardonnay con vinificazione in acciaio e parziale affinamento dei mosti in barrique per circa 6 mesi. Dopo almeno 60 mesi sui lieviti (sboccatura dicembre 2018) non viene dosato e riposa altri 6 mesi in bottiglia. Paglierino appena dorato e sottile perlage. Profilo di fiori di sambuco e frangipane, mandorla fresca e uva spina, con un’interessante evoluzione nel bicchiere da note fresche di vetiver e limone a sfumature di confetto e biscotti d’orzo. Il palato ha intensità sferzante di lime e zenzero fresco, con una buona cremosità sul finale di pompelmo che appagherà gli amanti della precisione senza disdegnare una certa sofficità.
’61 Nature Rosé 2012
91/100 – € 40
Un blanc de noir a tutti gli effetti, con 100% di uve pinot nero da vigneti che insieme salvaguardano complessità, freschezza e frutto, per un prodotto in cui Arturo Ziliani crede molto. Le uve sono vinificate con macerazione, quindi prima avviene la diraspatura e poi con un sistema che evita di rompere troppo le bucce si procede alla spremitura in pressa chiusa, da cui si preleva il mosto che verrà unito in parti uguali al pinot nero vinificato in bianco. Rosa chiaro e perlage fine. Naso di nespole e melograno, ibisco da karkadé con un sorso strutturato e corposo, venato di tè nero su un frutto polposo di amarena dalle sfumature di erbe officinali.
’61 Nature 2012
93/100 – € 35
Da uve 70% chardonnay e 30% pinot nero, con parziale maturazione di 6 mesi in barrique e imbottigliamento a giugno 2013 per 66 mesi lui lieviti (sboccato dicembre 2018) e un totale di 50.000 bottiglie. Paglierino intenso con sfumature dorate, perlage sottile. Naso di fiori di tiglio, ananas fresco e mela stark croccante, mandarini, salvia e maggiorana. Sorso che apre con una interessante complessità di nocciole e agrumi canditi, ingresso importante e ricco con un finale che mantiene tensione e fragranza pur con un certo carattere.
’61 Nature 2011
91/100 – € 35
Da uve 70% chardonnay e 30% pinot nero, con parziale maturazione di 6 mesi in barrique e imbottigliamento a giugno 2012, sboccato a novembre 2018. Paglierino con riflessi dorati e perlage fine. Naso con note avvolgenti di mela golden, ananas maturo, una vena speziata di pepe bianco e freschezze di citronella. Bocca dinamica, con un finale un po’ contratto sulla scorza di agrumi e tamarindo.
’61 Nature 2010
94/100 – € 35
Da uve 80% chardonnay e 20% pinot nero, con parziale maturazione di 6 mesi in barrique, imbottigliato a maggio 2011 e sboccato a giugno 2017, 61 mesi sui lieviti e quasi 2 anni di bottiglia per provare la bellezza che la bottiglia dopo molti mesi regala a questo Franciacorta. Paglierino dai riflessi luminosi e perlage fine. Intenso e affascinante già al primo olfatto, profondo e avvolgente. Note di mirabella e pesca bianca matura, mela golden, albicocca e cedro candito. Bocca di struttura ed eleganza, un muscolo affusolato che abbraccia e solleva da terra in un giro di valzer tra freschezza e vigore dal finale definito da una sapidità iodata.
’61 Nature 2009
90/100 – € 35
Da uve 80% chardonnay e 20% pinot nero, con parziale maturazione di 6 mesi in barrique, sboccato giugno 2016. Paglierino dorato e fine perlage. Profilo aromatico evolutivo, con un’iniziale impatto di nocciole pralinate, crema pasticciera al limone e frolla dalla burrosità generosa. Bocca con una buona freschezza di erbe officinali, struttura caratterizzata da una presenza vinosa importante leggibile anche nel lieve amertume di pompelmo, finale dal tocco sapido.