Tenuta Bellafonte, Montefalco de soif
Dici Montefalco e pensi subito al Sagrantino, ma non è l'unico vino che parli di quel territorio umbro.
Ci siamo già occupati, pochi mesi fa, dei grandi Sagrantino di Montefalco che Peter Heilbron sta imbottigliando da una decennio nella sua splendida Tenuta Bellafonte, nelle colline di Bevagna, per la precisione dalle parti dell’incantevole frazione di Torre del Colle, che non ha nulla da invidiare ai borghi più belli della Toscana (vedi qui).
Sagrantino che sono espressione non solo di una gestione agronomica estremamente selettiva, ma anche figli di una estrazione delicatissima, con gli acini che non vengono nemmeno pressati. Un esito che non solo ha modificato il tannino, e dunque il volto, del Sagrantino di Montefalco, ma che si traduce anche in un Montefalco Rosso, il Pomontino, con l’agilità di un vin de soif.
Già ottimo ma fin troppo sbarazzino nella versione 2017, il Pomontino 2018 mantiene il dinamismo e il temperamento fragrante della versione precedente con un carattere territoriale più evidente.
L’Arnèto 2017 si conferma uno dei bianchi più ambiziosi ottenuti da quel grande vitigno che è il trebbiano spoletino, anche se in quest’annata risente un po’ - naturalmente - dell’andamento climatico, non certo ideale per le uve bianche.
Umbria Arnèto 2017
86/100 - € 20
Da uve trebbiano spoletino. Fermentazione e maturazione in botti di rovere di Slavonia, con malolattica svolta e sosta sui lieviti per 6 mesi. Dorato molto ricco, al profumo è pieno e largo, con pesca gialla, bergamotto, maracuja, un tocco di lieviti e una sfumatura di tartufo bianco. L’ingresso al palato è voluminoso e netto di pesca e maracuja, a centro palato il vino si assottiglia, il finale è un po’ asciutto e amarognolo, tipico di tanti bianchi centro italiani del 2017. Molto piacevole, anche se manca quel tocco di “elettricità” che nelle bottiglie top contrasta il frutto. Da bere subito, dovrebbe evolvere in bottiglia velocemente.
Montefalco Rosso Pomontino 2018
90/100 - € 20
Da uve sangiovese 80% e sagrantino 20% con acini non pressati. Maturazione in botti di rovere di Slavonia per 12 mesi. Non filtrato. Rubino granato medio, inizialmente speziato e cupo (corteccia, cardamomo), si apre velocemente a note di arancia amara, con un tocco di vaniglia. Spontaneo al palato, con richiami di cardamomo e pepe bianco, l’attacco e il centro bocca sono dominati dalla sapidità del sangiovese, dunque freschi e terrosi. Finale un po’ squadrato ma tutt’altro che asciugato, su note di spezie scure e un tocco di fumo, “timbrato” dal sagrantino. Il nuovo corso del Montefalco Rosso, sorta di vin de soif strutturato ma agile, ha ormai nel Pomontino uno dei campioni.
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