Sicilia: un continente da conoscere
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La manifestazione Sicilia en Primeur, organizzata da Assovini , è una delle più importanti d’Italia. Assolutamente fondamentale sia per i "guidaroli" (curatori-redattori-degustatori delle diverse guide), sia per i giornalisti, sia per chi ama il vino e a vario titolo ne scrive.
Appartenendo alle tre categorie, DoctorWine era presente, anche se le rigide "regole d'ingaggio" non hanno permesso la partecipazione di un secondo rappresentante della testata che avrebbe permesso la degustazione di tutti i vini in assaggio. Alla manifestazione erano presenti una cinquantina di aziende delle 79 che fanno capo alla associazione, con circa 400 vini in degustazione . Non è possibile assaggiarli da solo in un giorno.
Iniziamo con ordine: la sede della degustazione era in una super serra iper tecnologica, con controllo di temperatura, umidità e - narra la leggenda - anche di sensori per ossigeno e anidride carbonica, all'interno dei giardini Radicepura di Giarre (CT). Risultato? La migliore degustazione della mia vita sia come situazione ambientale che come servizio, praticamente un sommelier dedicato alla mia postazione peraltro bravissimo e con ottima preparazione vitivinicola. Dei vini che più mi hanno colpito leggerete in fondo all’articolo e sulla Guida Essenziale 2018.
Qualche considerazione sulla Sicilia va fatta anche in funzione del bellissimo giro per cantine che ho effettuato nei primi due giorni di tour, nella parte sud-orientale dell'isola tra Noto e Vittoria . Una zona molto interessante con vini caratterizzati dall’ottimo rapporto qualità/prezzo ma anche con punte qualitative estremamente elevate non solo su vitigni autoctoni. Anzi, vorrei focalizzare l'attenzione su un vitigno dalle origini incerte che in questa zona mostra un ambientamento eccellente: il syrah . Ne troverete ben tre nella nostra selezione dei vini. Altra bellissima realtà è quella del frappato, non necessariamente in coabitazione con il nero d’Avola col quale crea il Cerasuolo di Vittoria, riportato in auge dalla giovane e dinamica produttrice Arianna Occhipinti .
Le realtà imprenditoriali sono varie, dalla cantina artigianale di un produttore di agrumi, alla dependance siciliana di importanti realtà toscane come Zisola dei Mazzei o Feudo Maccari di Setteponti oppure al progetto di aristocratici intellettuali che nella vigna ritrovano un contatto con la natura. Anche da queste parti abbiamo un incremento i vini bianchi a base grillo e catarratto che stanno risorgendo con prodotti di elevata qualità e molto caratterizzati.
Infine due note a margine, la prima è che il biologico in Sicilia è la prassi consolidata tanto è vero che è la regione italiana con percentuali di cantine e vini bio più alta d’Italia. La seconda è che in questo momento l’Etna sta oscurando totalmente tutta la crescita della regione che è vertiginosa e sicuramente con prezzi molto più vantaggiosi per i consumatori. Quindi siate attenti e controcorrente sui vini Siciliani.
L'ultima osservazione riguarda il nero d’Avola , il vitigno a bacca rossa più noto della Sicilia. Ovviamente ci sono delle ottime interpretazioni di questo vitigno ma la maggioranza dei vini risulta piuttosto pesante e anche noiosa, nonostante siano tecnicamente ben eseguiti. I migliori, e ne troverete uno eccezionale, sono quelli provenienti da vigneti posti in altura con le maturazioni lente e tardive, insomma quelli che più rischiano di imbattersi nelle piogge di ottobre ma che danno ottimi risultati.