Il mio Bordeaux, a cavallo della Seconda Guerra Mondiale
Ci addentriamo oggi in annate in cui si trovano bottiglie da lasciare basiti, simbolo della longevità straordinaria dei vini di Bordeaux.
Continuiamo a indietreggiare nel tempo e raggiungiamo due grandi decenni, gli anni Cinquanta e gli anni Trenta. Entriamo ormai nell’ambito di quei vini mito che solo pochi fortunati al mondo, ancora in vita, possono dire di aver bevuto.
Chiaramente sono vini ormai raramente trovabili persino nelle aste e, soprattutto, con grande rischio di conservazione data da trasporti intercontinentali e una genesi di proprietari non sempre rintracciabile.
Chateau Haut Brion Pessac Leognan Premier Grand Cru Classé 1958 Château Haut Brion
97/100 - € 850
Aperto innumerevoli volte, non ha mai deluso, indipendentemente dai giudizi di una critica da “rivedere” alla prova del bicchiere. Rosso ancora cupo ed intenso, ha profumi speziati come pochi, con quella nota caratteristica di tabacco trinciato a renderlo unico. Le note di liquirizia forte, balsamicità sempre presente, speziatura fine, fanno godere i turbinati in maniera indecente. Bocca austera, piena, ricca e ancora pimpante. Fenomenale.
Pomerol 1955 Château Petrus
95/100 - € 3000
Dal colore rosso granato relativamente carico, ha profumi decisi di terziarizzazione nobile, di terra bagnata, sottobosco autunnale e humus umido di rugiada, corteccia. La bocca di finezza inusitata, un po’ retrò nella quasi impalpabile struttura aristocratica, ancora vivo e pulsante.
Pauillac Premier Grand Cru Classé 1955 Château Latour
99/100 - € 1500
Bevuto in una recentissima bicchierata Vintage ha sconvolto tutti i presenti con una veste di integrità assoluta, ancora rosso vivo con leggerissime note granate. Terziarizzazione meravigliosa di viole macerate, rose essiccate, porcino nobile, tenui sentori tartufati. Bocca di un’energia spiazzante, con tannini finissimi e guizzanti, denso e ricco.
Pauillac Premier Cru Classé 1954 Château Lafite Rothschild
93/100 - € 1400
Decisamente granato con qualche riflesso aranciato ai bordi. È algido e impettito fin dai profumi, leggermente ritrosi subito, poi apertisi decisamente su note di cuoio e di radice, topinambur e zenzero, impreziosito da echi di dolce ma nel contempo piccante speziatura. In bocca la trama tannica è morbida e si interseca con l’acidità/sapidità ancora presente.
Pauillac Premier Grand Cru Classé 1934 Château Latour
97/100 - € 1600
Anche in questo caso, impressiona una cromaticità lungi dall’essere completamente evoluta. Granato intenso e luminoso, di buona trasparenza. Inizia a comparire qualche vena civettuola aranciata. È stupendo il ventaglio speziato/fungino di ottima intensità e variabilità nel bicchiere. Mai domo, sviluppa note di cioccolato fondente e liquirizia dolce. La bocca è decisamente… giovane (86 anni!), con tannini finissimi ancora presenti anche se ben evoluti e arrotondati, fittissimi. Lunghezza fantastica.
Margaux Premier Grand Cru Classé 1934 Château Margaux
96/100 - € 1000
Colore rosso granato relativamente concentrato, con nuance aranciate appena accennate. I profumi lasciano interdetti perché il richiamo al fiore, reciso e secco, è ancora presente, così come la nota balsamica e di incensi, di spezie orientali. La bocca è un drappo di seta, non contaminabile da alcun alimento, vino fine a sé stesso e autoportante. Meno “solido” strutturalmente di Latour ma con un’impalcatura ancora saldissima e una eleganza straordinaria.