Il mio Bordeaux, un secolo fa
Siamo giunti alla fine di questo incredibile reportage su Bordeaux e lo facciamo presentando 4 vini, assolutamente straordinari, che hanno un centinaio d’anni.
Quest’ultima puntata è un peana all’eternità dei vini di Bordeaux. Un’eternità che deve essere supportata da grande rispetto nelle condizioni di conservazione, direi maniacali, ma che restituisce emozioni inenarrabili.
Si perdono nei miei ricordi da adolescente l’apertura di decine di Premier di fine ottocento, fra i quali ho vivida memoria di Margaux 1893 e 1881, Lafite 1883 e 1898, Latour 1906 e 1870 (il più vecchio vino rosso non rinforzato mai bevuto), le facce incredule per quelle esplosioni di emozioni, quei colori relativamente pallidi rispetto ad oggi, ma con bocche sferzanti e palpitanti… oggi descriverò solo le bevute più recenti, quelle dove la digitalizzazione ha permesso di creare istantanee di momenti incredibili e inenarrabili per qualsiasi altro vino.
Pauillac Premier Grand Cru Classé 1929 Château Latour
99/100 - € 3500
Fra i vini più buoni mai bevuti. Adoro più l’annata 1929 rispetto alla più quotata (e celebrata) 1928 perché, bevendole vicino, mi hanno dato maggiormente la sensazione di equilibrio ed evoluzione ancora in atto. Il colore è semplicemente irreale, granato intenso con note aranciate evidenti ma non cromaticamente compromesse. Il naso di intensità assolutamente spiazzante, con mentuccia di sottofondo, caffè, cacao e tabacco predominanti. Finisce con una nota di pepe macinato al momento e macis fantastico. Bocca di un’energia che non ti aspetti, in linea con una aspettativa alta ma non così sorprendente.
Pauillac Premier Cru Classé 1919 Château Lafite Rothschild
98/100 – circa € 3000
Incredibile l’integrità. Tipico errore di classificazione, in quanto annata poco quotata ma, avendone bevute una ventina di bottiglie e solo un paio con problemi causa tappo non perfetto, si sta rivelando annata splendida. Livello irreale per tappo perfetto (3 cm sotto il tappo), ha colore straordinario, rosso relativamente carico ma senza alcun cedimento se non una unghia aranciata trascurabile. Ha profumi incantevoli di pepe rosa, garrigue, caffè in grani e tabacco dolce. La bocca è una carezza alle papille, un velluto di pregio. Vino decisamente da meditazione, e che meditazione.
Pauillac Premier Grand Cru Classé 1918 Château Latour
95/100 - € 2500
Elegante, raffinato fin dall’aspetto, rosso chiarissimo tendente ormai al granato con note aranciate decise. Profumi decadenti ma affascinanti di foglie e fiori secchi recisi, con porcini delicati e cardoni freschi di contorno. Bellissima la nota speziata, così come il bergamotto ad arricchire. La bocca è ancora indomita, irrequieta, di impressionante vitalità.
Pessac Leognan Premier Grand Cru Classé 1918 Château Haut Brion
100/100 - € 3000
Fra i più buoni e impressionanti vini che abbia mai assaggiato, di qualsiasi categoria. Per fortuna più volte e sempre con godimento assoluto. Livelli pazzeschi per tappi eccezionalmente ermetici hanno permesso serena vecchiaia a questo incredibile vino. Il colore è granato ancora intenso, con pochi riflessi aranciati. Il naso è pirotecnico di tabacco dolce (Clan) da pipa, con l’ossigenazione di trinciato da Toscano. Seguono infinite sensazioni di sottobosco, di funghi nobili, cortecce e fogliame autunnale caduco. La nota di goudron e spezia forte, ginepro macinato al momento, è evidente, così come la nota sapida in bocca, la tensione irreale, una fibra setosa, un’austerità senza tempo.